Il Consiglio nazionale vuole soccorrere le madri disoccupate che beneficiano
dell’assicurazione maternità con il diritto a ricevere gli assegni familiari. Abbassata l’età a 15 anni per la formazione postobbligatoria
Oggi le madri disoccupate e sole nella crescita dei figli non hanno diritto agli assegni familiari. Il Parlamento è intento a cambiare la legge sugli assegni familiari (LAFam) vigente. Con 179 voti e nessuno contrario il Consiglio nazionale ha seguito le proposte della Commissione sociale e del Consiglio federale approvando la revisione della legge federale sugli assegni familiari, che disciplina due tipi di assegni familiari: quelli per i figli e quelli di formazione. Le madri disoccupate e monogenitore che beneficiano di un’indennità di maternità, avranno diritto agli aiuti familiari, anche nei casi di mancato riconoscimento di paternità. La legge prevede anche la riduzione dell’età da 16 a 15 anni per gli assegni di formazione postobbligatoria per far fronte ai costi a volte molto alti.
Gli assegni familiari (200.- al mese) possono fare la differenza nell’economia domestica e restano il principale strumento contro la povertà. Tutti i partiti e il Governo hanno ritenuto necessario un cambiamento della legge che “ha come obiettivo l’uguaglianza di trattamento di tutti i cittadini” ha detto Philipper Nantermod del PLR. “Gli assegni familiari per le madri avranno per la Confederazione un peso finanziario solo marginale” ha spiegato il ministro Alain Berset. Gli assegni per la formazione postobbligatoria (250.- al mese), che saranno concessi all’età di 15 anni, genereranno invece costi più alti, ma contenuti, circa 16 milioni di franchi l’anno. “Questi costi sono il 3 per mille della spesa totale di 5.3 miliardi. Per gli assegni destinati alle madri disoccupate ci sarà un costo supplementare di 100.000 franchi l’anno” ha precisato Alain Berset. I due cambiamenti della legge sono investimenti nelle famiglie che significano investire nel futuro. La legge vuole creare anche una base legale in ottica dello Stato di diritto per il conferimento di aiuti alle organizzazioni che operano nell’ambito delle famiglie. Sostegni che sono garantiti dal 1949 e che generano costi di 2 milioni l’anno. La consultazione continuerà al Consiglio degli stati, dove non ci dovrebbero essere sorprese per colmare questa lacuna.
G. S.