Il Nazionale ha respinto l’entrata in materia per risolvere il contezioso fiscale con gli Stati Uniti
Il Camera del popolo ha bocciato nettamente la “Lex Usa”, la norma federale urgente presentata dall’Esecutivo per agevolare la ricerca di una soluzione nella vertenza che oppone alcune banche elvetiche al fisco americano. Alla seduta della Commissione dell’economia e dei tributi del Nazionale, che aveva preceduto il secondo voto, erano presenti cinque consiglieri federali, ma a nulla sono valsi i loro sforzi per salvare la legge, che aveva le ore contate. La commissione è rimasta ferma sul proprio no, perché i consiglieri federali “non hanno portato novità rassicuranti”. Con 123 voti a 63 e 4 astenuti il Nazionale ha respinto per la seconda volta l’entrata in materia, archiviando di fatto il progetto.
Il Consiglio degli Stati dal canto suo si era espresso positivamente (in due votazioni) a entrare in materia. Per prevenire alla bocciatura della “Lex USA”, gli Stati avevano preparato una dichiarazione in due punti diretta agli Stati Uniti. Il testo, giuridicamente non vincolante, sottolinea il desiderio della Svizzera di arrivare a una soluzione nella vertenza fiscale tra le banche elvetiche e gli Stati Uniti e la volontà del Governo elvetico di impegnarsi per permettere la cooperazione sulla base del diritto attuale tra le banche e il Dipartimento di giustizia americano. La dichiarazione, che lascia uno spiraglio al Consiglio federale per uscire da questo vicolo cieco, è stata accolta con 141 voti a 24 e 25 astenuti. Il ministro delle finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, spera che la dichiarazione “aiuti il Governo, ma le possibilità non soddisferanno tutte le richieste della giustizia americana”.
Ora si attende la reazione di Washington, che quando si tratta di evasione fiscale non risparmia azioni dimostrative che possono fare male. Salgono i rischi per le banche svizzere che temono una cascata di procedimenti giudiziari, che saranno decisi direttamente dal Ministero di giustizia americano. Il Governo elvetico non può dunque restare inattivo e dovrà trovare alternative alla “Lex USA” per risolvere la vertenza fiscale con gli Stati Uniti e per preservare la piazza finanziaria ed economica svizzera da conseguenze sgradevoli. Widmer-Schlumpf è stata incaricata, in collaborazione con i Dipartimenti di giustizia e polizia e degli affari esteri, di trovare una soluzione che si basi sul diritto svizzero. Non è escluso che il Governo ricorra al diritto di necessità, un’ordinanza che potrebbe consentire agli istituti finanziari di consegnare i dati agli Stati Uniti e di permettere all’Esecutivo di ricorrere ad autorizzazioni individuali.