Lo scorretto uso degli antibiotici ha generato una resistenza ai principi attivi degli antibiotici che rischiano di diventare inefficaci. Anche la Svizzera ha approvato la Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici per contenere il più possibile la formazione di resistenze
Qualche giorno fa è stata celebrata la Giornata europea degli antibiotici, un’iniziativa dell’Unione europea con il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità e delle più importanti organizzazioni di specialisti della salute e scientifiche che ha lo scopo di sensibilizzare su un uso prudente degli antibiotici. Questi farmaci sono talvolta indispensabili per combattere le infezioni batteriche più disparate che possono colpire qualunque parte dell’organismo. In questo periodo, in cui siamo più soggetti a infezioni alle vie respiratoria, influenze e tutti i malanni stagionali che il freddo ci regala, gli antibiotici diventano quasi di uso quotidiano, a volte presi con troppa leggerezza, anche quando non sarebbe necessario. Così da diversi anni si è registrato un comportamento scorretto nell’uso degli antibiotici promuovendo così lo sviluppo di batteri in grado di resistere all’azione di questi farmaci senza esserne danneggiati. Ciò ha reso gli antibiotici disponibili sempre meno efficaci, senza che, nel frattempo, la ricerca medica sia stata in grado di individuarne di nuovi.
Gli antibiotici impiegati in modo eccessivo e inappropriato accelerano lo sviluppo di germi resistenti che possono essere problematici per l’essere umano e gli animali. Così anche in Svizzera si è considerato a fondo il problema tanto che il Consiglio federale ha approvato recentemente la strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR). Questa strategia, che gode di ampio consenso, è StAR stabilisce gli ambiti in cui è necessario intervenire in Svizzera, fissa gli obiettivi da raggiungere e propone le misure da adottare a tale scopo. Tra le misure centrali vi sono la sorveglianza sistematica dell’impiego di antibiotici nella medicina umana e veterinaria e un rilevamento più preciso dei dati. Avendo un approccio multidisciplinare, il problema riguarda infatti la medicina umana e veterinaria, l’agricoltura e l’ambiente, le misure mirate sarebbero adottate sia negli ospedali che negli studi medici così come in studi veterinari e aziende agricole in cui viene fatto un uso di antibiotici superiore alla media. Inoltre è necessario promuovere un impiego appropriato degli antibiotici mediante direttive unitarie valide in tutta la Svizzera. Spesso e volentieri, infatti oltre ad essere usato in maniera eccessiva, l’antibiotico viene usato anche in maniera errata, laddove non sarebbe necessario l’uso, per esempio in molti casi di influenza, tosse o raffreddori. Attraverso le misure della Strategia si definiranno a quali condizioni utilizzare gli antibiotici nella medicina umana e veterinaria, e contenere indicazioni in merito alla scelta del più adeguato, alla dose corretta e alla durata della terapia. Altre misure riguardano la sensibilizzazione e il perfezionamento dei professionisti nonché l’informazione alla popolazione. La StAR è stata elaborata dai tre Uffici federali della sanità pubblica (UFSP), della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) e dell’agricoltura (UFAG), insieme all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), ai Cantoni e ad altri attori, e rientra nelle priorità di politica sanitaria del Consiglio federale «Sanità2020».
È sbagliato curare l’influenza con l’antibiotico
Molte volte ci ritroviamo ad usare gli antibiotici che già abbiamo in casa e senza consiglio del medico per curare alcune malattie di raffreddamento dove invece non necessita solo perché la volta precedente il nostro medico ne aveva prescritto l’uso. Questo è certamente un atteggiamento scorretto. In molti casi di raffreddore, tosse, ma di gola e influenze varie, gli antibiotici servono poco e, nella maggior parte dei casi, per nulla perché sono quasi sempre provocate da virus, non da batteri. Il medico che ha prescritto gli antibiotici lo ha fatto perché ha riscontrato dei fattori in cui necessita l’uso degli antibiotici:
Influenza forte: si usano gli antibiotici in chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari croniche e negli anziani fragili, per prevenire o curare possibili infezioni batteriche secondarie facilitate dall’influenza
Mal di gola: Soltanto se è molto intenso, associato a febbre persistente, può essere necessario un intervento con antibiotici
Tosse: Si usano gli antibiotici se la situazione non migliora in 4-5 giorni e c’è il rischio di un’infezione batterica dei bronchi o dei polmoni
Raffreddore: gli antibiotici non servono mai.