Capelli bianchi? Magari diventati tali a causa dell’età? O anche del (troppo?!) sole? Nessun problema, si può dire addio alle tinture, perché si potrà usare una crema da applicare sul capo a base dell’enzima Pc-Kus (pseudocatalasi modificata). Il farmaco è già commercializzato da qualche anno in Germania come rimedio per la vitiligine, che si manifesta con chiazze bianche sulla pelle dovute all’assenza di melanina. Ora una ricerca condotta su un ampio campione, 2411 persone, ne ha dimostrato l’efficacia anche per ripigmentare i capelli ingrigiti. Secondo gli scienziati, il meccanismo che provoca la vitiligine è simile a quello che rende le chiome bianche: per questo l’enzima Pc-Kus della crema, attivato sotto i raggi ultravioletti, appare in grado di restituire colore non solo alla pelle, ma anche a capelli e sopracciglia. L’indagine, condotta in collaborazione tra Regno Unito (Center for skin sciences of University of Bradford and of Institute for pigmentary disorders) e Germania EM Arndt University Greifsqald), è stata pubblicata sul Journal of the Federation of American Societirs for Experimental Biology.
E’ buono per il palato, è ottimo per il cervello e in più è una difesa naturale contro il declino cognitivo: parliamo del cacao. Secondo una ricerca italo-americana pubblicata sul Journal of Cellular Biochemistry, il cacao aiuterebbe a prevenire lo sviluppo di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.Lo studio ha messo in evidenza che i polifenoli contenuti nella polvere di cacao sono capaci di attivare il percorso di sopravvivenza del Bdnf, un fattore di crescita che ha un ruolo critico nello sviluppo del sistema nervoso e, quindi, nel contrastare la morte neuronale. I risultati, ottenuti nei laboratori delle Università dell’Aquila e di Siena in collaborazione con la Temple University of Philadelphia e il Georgetown University Medical Center of Washington, aggiungono un ulteriore tassello alle già note proprietà antiossidanti del cacao.
Le noci, si sa, sono amiche del cuore. Un’ulteriore conferma arriva da tre recenti studi americani che hanno coinvolto un campione molto ampio di volontari, oltre 2200: provano che le noci sono in grado di abbassare i livelli di colesterolo cattivo (Ldl), proteggendo quindi dalle malattie cardiovascolari. Non solo: 50 grammi di questa frutta secca al giorno tengono sotto controllo gli zuccheri e i grassi presenti nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2. Come mai? Il merito, secondo gli scienziati che hanno presentato i loro risultati all’Experimental Biology Meeting di Boston, è delle vitamine, dei minerali e dei grassi buoni (omega 3 e omega 6). Ovviamente non bisogna esagerare, perché le noci sono caloriche.
Volete abbassare la pressione? Mangiate le barbabietole, o rape rosse, di cui tra l’altro l’Italia è primo produttore in Europa. Il suggerimento emerge da uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Hypertension. I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno fatto bere a 15 adulti ipertesi 250 milligrammi di succo delle radici: la loro pressione massima è scesa di circa 11 millimetri di mercurio e quella minima di 9,6 millimetri. A cosa è dovuto? Le barbabietole sono una ricchissima fonte di nitrato che, a contatto con la saliva umana, viene convertito in nitrito e successivamente, nel sangue, in ossido nitrico. E l’ossido nitrico favorisce la vasodilatazione, migliorando la circolazione sanguigna e la salute cardiovascolare. Amrita Ahluwalia, coordinatrice del team della ricerca, ha detto: “I nostri risultati indicano che arricchire la dieta di vegetali ad alto contenuti di nitrati, come le barbabietole o le verdure a foglia verde, è una strategia semplice e poco costosa per combattere l’ipertensione”.