I piccoli accorgimenti da seguire per non ricorrere solo ai medicinali
Il rischio più forte di febbre, tosse e raffreddore, cioè dell’influenza vera e propria, è nei mesi di gennaio e febbraio, ma già adesso sono in molti a soffrire della forma più leggera, che in genere coincide con il primo freddo. È evidente che in caso di influenza è meglio andare dal medico, però è altrettanto utile prevenire i cosiddetti mali di stagione. Come? Mettendo in pratica i consigli delle nonne di una volta, che ricorrevano a tisane, sciarpe, cappelli e guanti di lana. Certo, non basta, ma è pur sempre qualcosa, specialmente se oltre ai consigli prima indicati si mettono in pratica alcune buone abitudini. La prima è quella di evitare i luoghi affollati per non diventare preda del contagio. L’influenza, infatti, essendo di origine virale, si prende per contatto con il virus, che si può trasmettere con lo starnuto, ad esempio, ma anche con la distanza ravvicinata, che si moltiplica nei luoghi chiusi. Dunque è utile evitare o limitare l’uso dei mezzi pubblici, ma anche lavarsi spesso le mani, che sono uno dei veicoli di diffusione di germi e di contatto. Ancora: aerare bene le stanze, magari aprendo le finestre più volte al giorno, e mantenere una temperatura di 19-20 gradi. Siccome il calore è fonte di vita per i virus, è bene non esagerare con i termosifoni accesi al massimo. Un altro consiglio è quello di coprirsi bene, né troppo, né troppo poco, ma adottando il modello “cipolla”, cioè quando la temperatura aumenta, togliersi un indumento, ma senza esagerare, per poi rimetterlo appena la temperatura si abbassa di nuovo. Infine, un consiglio sacrosanto è quello di prevenire i mali di stagione con un’alimentazione adeguata, facendo il pieno di vitamine e seguendo una dieta a base di frutta e verdura, limitando il consumo di alcol. Insomma, per combattere i malanni una buona regola è quella di rendere, anche appunto con un’alimentazione giusta, il nostro sistema immunitario più resistente agli attacchi esterni. Come prevenzione va bene una spremuta di limone o di arancia: è noto il legame tra difese immunitarie e vitamina C. Non tutti sanno, però, che la vitamina C a contatto con l’aria si degrada in fretta. Per questo è bene consumare il frutto fresco o appena spremuto. Una valida alleata contro l’influenza sembra essere anche la vitamina D. Secondo una ricerca pubblicata tempo fa su Archive of internal Medicine, pare, infatti, proprio esserci una correlazione diretta tra carenza di vitamina D e i malanni di stagione.
E se, malgrado le precauzioni, prendiamo l’influenza con il suo corteo di tosse, raffreddore e febbre? Esiste un’alternativa al medico e alle cure che prescrive? Ovviamente esiste, ma il fai da te non è mai consigliabile. Dunque, prima viene il medico, e poi una serie di buone, vecchie abitudini che lenivano i fastidi e acceleravano la guarigione. Particolarmente efficace è il peperoncino nella varietà chiamata Capsicum annum. Basta staccare dalla pianta un frutto al giorno e inghiottirlo senza masticarlo. In questo modo non infiamma la bocca e permette di assumere la giusta dose di acido capsico, vero e proprio toccasana contro i virus. Molto efficace è anche una bevanda preparata con latte caldo, miele e peperoncino lasciato in infusione per cinque minuti. Altro infuso dalle proprietà portentose è quello con la salvia: tre foglie di salvia bollite con il latte e lasciate riposare per cinque minuti. Dopo è sufficiente filtrare il liquido e aggiungere un cucchiaio di miele. Anche la mela e il limone sono degli ottimi alleati, sia prima che durante l’influenza, la loro buccia è infatti ricchissima di sostanze utili al nostro organismo. Cruda, quella della mela, cotta e aggiunta a dolci e risotti, quella del limone. La palma d’oro degli antivirali, però, spetta alla cipolla, al cavolo e ai broccoli. La cipolla e il cavolo vanno consumati crudi, per esempio in insalata, mentre i broccoli possono essere cotti. La ricetta vincente è cavoli a pranzo e broccoli a cena, ovviamente non da soli, ma all’interno di un menu appropriato.