Il 9 febbraio scorso si è tenuta, in video conferenza, la prevista riunione del Comites di Zurigo, che ha approvato nell’occasione il Bilancio consuntivo del 2022 e i verbali delle precedenti riunioni. Purtroppo, la riunione ha registrato l’assenza dei membri eletti nella lista ”Il Ponte”, tranne quella di Giuseppe Ticchio, che però al momento della votazione ha abbandonato la seduta.
La lista ”Il Ponte” è il gruppo di minoranza e, dunque, la maggiore forza di opposizione all’interno del Comitato. L’assenza dei consiglieri di minoranza, per altro, è da attribuire verosimilmente ad una interpretazione precipitosa della sentenza con cui il Tar del Lazio ha ricalcolato i voti validi per l’elezione del presente Comites, portando di fatto a un pareggio tra maggioranza e minoranza.
Nel contesto, è apparso inoltre poco comprensibile – oltre che grave – l’azione svolta dal console generale, il quale, per parte sua, ha tenuto ad esprimere delle riserve circa l’opportunità delle deliberazioni del Comites.
In ogni caso, il Comites ha già presentato ricorso contro la sentenza del Tar e occorrerà perciò aspettare la nuova pronuncia del Tribunale d’appello per capire quale assetto dare eventualmente al nostro Comitato. Intanto, però, l’attuale composizione del Comites rimane in piedi, almeno fino alla nuova determinazione che il Tribunale di appello riterrà di adottare.
Corre l’obbligo inoltre di segnalare due fatti che rivestono, nel nostro avviso, obiettiva importanza.
La prima riguarda il trasferimento in Italia del Signor Alessio Tacconi, capolista della lista “Il Ponte”, il quale non risiedendo più in Svizzera è decaduto dal suo incarico nel Comites, così come previsto del resto dall’articolo 8 della legge 286 del 2003.
È stato quindi richiesto al console generale di voler procedere, con decreto consolare, a confermare la sua decadenza.
Spiace dover osservare che il consigliere Tacconi, già deputato al Parlamento nazionale del Movimento 5 Stelle, poi transfuga nel Partito Democratico, poi trombato alle elezioni politiche, poi consigliere del Comites di Zurigo e aspirante frustrato alla presidenza dello stesso Comites, ha lasciato segretamente la Svizzera, trasferendosi definitivamente in Italia, senza neppure informare, per altro, i propri colleghi di lista. Oltre a ciò, salta all’occhio la disinvoltura del signor Tacconi, il quale, tacendo sulla sua nuova condizione di forestiero, ha preso parte, senza averne diritto, alle deliberazioni del Comites di Zurigo.
Il secondo fatto riguarda l’operatività del Comites, che non può e non deve essere bloccata dai pur gravi dissensi che sembrano registrarsi al momento. Nell’opinione della maggioranza, i membri della lista ”Il Ponte”, non partecipando ai lavori di comune interesse, arrecano un danno alla collettività italiana qui residente, che noi tutti- maggioranza e minoranza- abbiamo l’onore, ma anche il dovere, di rappresentare.
Anche nell’interesse perciò dei nostri connazionali, che a stento comprendono le nostre diatribe, ci permettiamo di confidare nel senso di responsabilità di tutti i membri del Comites e nella loro fattiva partecipazione agli appuntamenti di lavoro.
Gerardo Petta – presidente Comites di Zurigo
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1 commento
Cari connazionali e votanti del Comites, leggo nella lettera del Sig. Petta parole tipo “trombato” e “frustrato”.
Già solo l’uso di simili aggettivi da parte del presidente provvisorio dimostra inequivocabilmente il livello di autorevolezza e cultura che caratterizza l’attuale esecutivo.
C’è da sperare vivamente che la sentenza del TAR dello scorso novembre diventi presto definitiva in modo da riportare in tempi brevi il Comites di Zurigo ai livelli che gli italiani votanti e non si aspettano da un’organo rappresentativo cosi’ importante.
Cordiali saluti
Gian-Andrea Caratsch