Questi due organismi di rappresentanza per gli italiani che vivono ed operano altre i confini nazionali, nel corso degli anni hanno dato molta speranza alle nostre comunità, ma purtroppo poca certezza nella realizzazione degli impegni presi. Andiamo per ordine e proviamo a fare un’ analisi disinteressata dei due oggetti della nostra discussione.
Partiamo dal CGIE e nel chiedere la denominazione precisa di questa sigla, la gente ha quasi sempre risposto di non conoscere questa identità istituzionale, in pratica il CGIE altro non è che un oggetto misterioso, ancora non identificato. Il mio parere è ancora più drastico, lo ritengo un oggetto vecchio, obsoleto e in avanzato stato di decomposizione.
Il suo compito è alquanto sospetto nell’ interpretazione del suo stesso ruolo. Il solo fatto che non abbia un’ eleggibilità popolare, potrebbe indurre il cittadino a ritenerlo complesso e fuori luogo; infatti pur con il massimo sforzo, e cercando con attenzione i vari articoli della stampa di emigrazione, mai e poi mai sono riuscito a trovare un impegno dello stesso nei confronti delle nostre comunità. È ormai chiaro che il CGIE non serve praticamente a niente, ma dire che non serve a nessuno sarebbe sbagliato.
Infatti il vecchio catorcio, incredibile ma vero, è un oggetto di desiderio per gli addetti ai lavori, è un trampolino di lancio per coloro che mirano ad ambire alle rosse poltrone del potere nazionale, e funge come materasso di atterraggio per i vari trombati della politica partitica. Da oltre un decennio andiamo dicendo che l’ abolizione del CGIE ed il potenziamento dei COMITES sarebbe la soluzione più logica.
La mia tesi, a dire il vero, non è mai stata presa in considerazione, ma da quando qualcuno ha scoppiettato, qualcosa forse si muoverà, sperando sempre che questi qualcuno non cambino idee, come cambiano casacca. Passiamo al COMITES, primo vero pensiero della nostra analisi, al momento lo stesso ha poca incisività, dato che i poteri ridotti gli danno poco spazio di azione. Si dice che il popolo è sovrano, io invece credo che il popolo al limite può solo delegare, ma il fatto che il COMITES venga eletto in modo democratico dal cittadino, lascia presupporre una sua utilità nella salvaguardia e nella tutela dei diritti degli italiani all’estero. Dunque un COMITES propositivo corrisponde ad una pacca sulla spalla, mentre un’ idea di COMITES esecutivo potrebbe risultare efficace e di grande utilità per le nostre comunità. Questo è uno dei motivi per cui ho sostenuto la lista capeggiata dal professor Gerardo Petta, che in linea di massima porta avanti la mia idea e di altri di un organismo di rappresentanza al servizio del cittadino. Un COMITES con poteri esecutivi, e sempre in perfetta sinergia con i consolati di appartenenza, potrebbe avere anche la possibilità di gestire danaro pubblico, e fungere da organismo di controllo verso i vari enti che usufruiscono del danaro dello Stato.
Proviamo per un attimo a fare una logica riflessione, prendendo ad esempio la Svizzera, nel corso degli ultimi anni bisogna dire che non tutto è filato liscio.
Alcuni esempi: Decurtazione della pensione del 40% a diversi ex emigrati italiani in Svizzera, e ora rientrati definitivamente in Italia.
A tale proposito si è verificato anche un suicidio nel Leccese, dovuto alla disperazione di non poter più sopportare una vecchiaia dignitosa dopo una vita di lavoro, ma a nessuno è mai importato più di tanto, parlo del caso Giacchetta.
Uno degli episodi più vergognosi che l’ essere umano possa subire, non stiamo a spiegare di cosa si tratta, è un argomento che conoscono tutti, carissimi connazionali…. queste ingiustizie non sono state perpetrate ai danni di alcuni italiani, ma più precisamente ai danni degli ITALIANI.
Ecco perché in materia si sentiva il bisogno di un intervento di uno di questi organismi, VOI AVETE SENTITO QUALCOSA? No, purtroppo no!
Al contrario con un COMITES dai poteri esecutivi, l’organismo poteva dichiararsi parte lesa e dunque in un processo poteva essere la parte civile, visto che nel caso specifico si doveva difendere la dignità della nazione, purtroppo così non è stato, anzi è andato in onda il gioco dello scarica barile. Non essendo giustizionalista, non ho la pretesa di colpevolizzare nessuno, qualcuno lo ha già fatto, e come diceva Alessandro Manzoni “… da quel ramo del lago di Como, ai posteri l’ ardua sentenza” …Oh, quelli erano Renzo e Lucia, eh sì, l’ istruzione a volte diventa un optional.
Franco Giorno