Gli eventi si sono svolti con un certo ritmo e una velocità non trascurabile, sicuramente inevitabile per non complicare le cose. I passaggi sono stati questi: arresto dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini a Malpensa, Milano, il 16 dicembre, su richiesta degli USA; Arresto dell’inviata italiana Cecilia Sala a Teheran il 19 dicembre, per violazione delle leggi Islam. Rilascio di Sala lo scorso 8 gennaio con grande piacere di tutti; rilascio di Abedini il 12 gennaio con grandissima sorpresa di tutti. O forse, non è stato poi così imprevisto perché, che che ne dicano gli iraniani, l’arresto di Sala è sempre stato collegato a quello di Abedini, anche se negano che sia avvenuto per una ritorsione per l’arresto dell’ingegnere iraniano.
Cosa c’è in mezzo tra i due arresti e i due rilasci?
In mezzo c’è un viaggio lampo e non ufficiale della Premier Meloni in America. Giorgia Meloni, infatti si reca improvvisamente in Florida per un incontro lampo con Donal Trump e Elon Musk , è il 5 gennaio, ovvero tre giorni prima della liberazione di Cecilia Sala. Dall’incontro non esce mai nulla di ufficiale, ma non viene neanche smentito che la Premier italiana abbia trattato il caso Sala, quello che invece viene fuori riguarda il fatto che Roma potrebbe firmare un contratto quinquennale con SpaceX, da 1,5 miliardi di euro, per la fornitura di un sistema criptato di massimo livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo italiano, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. Sicuramente c’è stato un confronto tra le due amministrazioni americane, quella entrante di Trump e quella uscente di Biden, con il quale Meloni ha potuto confrontarsi solo telefonicamente, subito dopo la giornalista italiana viene scarcerata e, a sorpresa, qualche giorno dopo lo stesso avviene ad Abedini, per il quale, prima del viaggio di Meloni, l’America chiedeva fortemente l’estradizione!
Ad ogni modo, tutto è stato trattato in maniera stilisticamente perfetta per il Governo italiano, con la liberazione di Sala alla vigilia della conferenza stampa della Premier italiana, e la liberazione dell’ingegnere iraniano in assoluto segreto con buona pace per l’Iran che, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei, ha elogiato “la cooperazione di tutte le parti interessate”. Oltre che il “caso Sala”, si è conclusa così la vicenda dell’ingegnere iraniano dopo 27 giorni di reclusione in Italia, che ha visto “lavorare” l’Italia assieme a Usa e Iran in un periodo mondiale davvero complesso. Certamente ne esce un’Italia investita di un ruolo geopolitico consistente e strategico tra Medio Oriente e USA, ma anche una nazione che si presta come referente europeo attendibile rispetto alle parti in gioco, quindi l’Italia ne guadagna in prestigio, ma a che prezzo?
Perché, per quanto risolto il caso Sala che premeva a tutti gli italiani, restano molte domande in sospeso e la poca chiarezza con cui tutto è stato trattato. Sicuramente non sarà stata solo la cordiale visita della Premier italiana a Mar-A-Lago a permettere la scarcerazione di Abedini, che per gli americani è un affiliato dei Pasdaran (guardie rivoluzionarie dell’Iran), infiltrato in Italia e con base in Svizzera, dove ha fondato una società con la quale girava le tecnologie vietate a Teheran. L’uomo sarebbe stato trovato con un hard disk che conterrebbe materiale segreto su avanzate tecnologie nucleari di grandissimo interesse per gli inquirenti americani. Questo materiale top secret potrebbe essere stato anche il motivo di incontro tra la Premier e la futura amministrazione Americana?
I compromessi hanno sempre fatto la storia, hanno deciso le sorti delle nazioni, degli uomini, delle guerre, delle contese e sicuramente, anche in questo caso – pur non conoscendone la natura reale – possiamo facilmente immaginare che ci sia un compromesso alla base della liberazione della giornalista Italiana e dell’ingegnere israeliano. Lo scambio dei due carcerati tra Italia e Iran sembra più che palese, ma quale altro scambio potrebbe esserci stato tra Italia e USA rimarrà un mistero, almeno per adesso. L’Italia ha avuto certamente un ruolo fondamentale in questa vicenda, si è trovata in mezzo e ha dovuto soccombere a compromessi, sarà il corso della storia a svelare la natura reale di questi compromessi.
Redazione La Pagina