L’ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Internazionali) del Cantone Zurigo e quelle intercantonali SCO (Svizzera Centro Orientale) esprimono solidarietà alle numerose famiglie che hanno ricevuto a Zurigo la disdetta di soli tre mesi dell’appartamento; termini troppo stretti previsti da una legge inadeguata.
Nonostante che il popolo svizzero abbia respinto recentemente la disdetta facilitata del contratto di locazione, un’ottusa proprietaria pensa di poter fare lo stesso i propri comodi gettando intere famiglie sulla strada.
Le abitazioni, conosciute come “Case Sugus” nella città di Zurigo, furono pensate come simbolo dell’edilizia sociale. Molte di queste 200 persone vivono in questi tre palazzi fin dalla loro costruzione datata 1999. Famiglie che debbano in modo repentino stravolgere, in poco tempo, le loro abitudini e bambini costretti, cambiando asili e scuole, a essere allontanati dalle amicizie dei loro coetanei
Molti specialisti del settore hanno dichiarato che non ci sarebbe bisogno di interventi radicali nelle case, poiché hanno solo 25 anni di vita! È chiaro che si tratta di una speculazione edilizia: rinnovare con qualche miglioria per poi aumentare i già costosi affitti.
Un’ingiustizia che deve far sobbalzare quanti hanno a cuore la problematica del caro affitto a Zurigo come in Svizzera e del diritto delle famiglie di potere continuare a vivere nel proprio quartiere. Le ACLI chiedono alle autorità cittadine e cantonali d’intervenire con misure che non limitando la libertà dei proprietari nelle migliorie degli stabili, protegga altresì la parte di popolazione più fragile e vulnerabile.
Comunicato
L’ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Internazionali) del Cantone Zurigo e quelle intercantonali SCO (Svizzera Centro Orientale)