Rocambolesco 4-3 dell’Italia sul Giappone di Zaccheroni che ha giocato meglio. Sabato contro il Brasile per il primo posto nel girone
RECIFE – Partita divertente, spettacolare e drammatica tra Italia e Giappone che permette agli azzurri di qualificarsi per la semifinale della Confederations Cup con un turno d’anticipo. Ma quanta fatica per avere ragione dei nipponici, mai domi e ben messi in campo da Zaccheroni. Il primo tempo è un dominio del Giappone. Trascinato da Honda e Kagawa, appare molto più reattivo e cattivo rispetto alla brutta partita contro il Brasile. Il buon ritmo imposto all’inizio ha sorpreso l’Italia andata in bambola sul pressing alto dell’avversario, che fa girare efficacemente anche la palla. Il premio è il doppio vantaggio con Honda su rigore al 21’, dopo uno sciagurato passaggio di De Sciglio a Buffon, che costringe il portiere al fallo in area. Al 32’ la difesa italiana non riesce a liberare l’area e Kagawa gira in rete, con pregevole esecuzione, un pallone capitatogli sul sinistro dopo una serie d’errori dei difensori.
Gli azzurri sono apparsi abulici e non sorretti da un’accettabile condizione fisica. Nei duelli contro i vivaci giapponesi sono arrivati spesso fuori tempo. Il 4-3-2-1 di Prandelli non ha convinto del tutto: troppi gli sbandamenti in difesa, anche per la scarsa copertura del centrocampo. Il c.t. reagisce e inserisce già al 30’ Giovinco per uno spento Aquilani. La reazione dell’Italia stenta. Gli azzurri non riescono a proporre un gioco manovrato e soltanto su calcio d’angolo di Pirlo accorciano con uno splendido colpo di testa di De Rossi, che mancherà però contro il Brasile per squalifica. Ravvivata dal gol, l’Italia insiste e sfiora il pareggio prima dell’intervallo: il tiro di Gaccherini finisce sul palo.
Ad inizio ripresa il Giappone resta con la testa negli spogliatoi e l’Italia compie la rimonta e raddrizza la gara. Giaccherini insiste su un duello con Yoshida, gli ruba palla e il suo cross al centro è deviato da Uchida in porta (50’). Due minuti dopo rigore per l’Italia: il fallo di mano è dubbio. Balotelli realizza il suo 19° rigore consecutivo. L’Italia, appagata, si riaddormenta e il Giappone torna ad attaccare e costringe gli azzurri nella propria metà campo. Il dominio porta al meritato pareggio (colpo di testa di Okazaki al 68’). Il Giappone insiste con caparbietà e sfiora il vantaggio in alcune occasioni: Buffon nega il gol a Honda e poi Okazaki e Kagawa colpiscono palo e traversa. L’Italia è letteralmente statica e affaticata, ma trova il guizzo vincente per il gol qualificazione. De Rossi in area imbecca Marchisio che mette Giovinco in condizione di segnare a porta vuota il decisivo 4-3. Ai punti avrebbe meritato il Giappone. L’Italia incassa questa vittoria maturata per il carattere, la reazione e la buona sorte, ma Prandelli dovrà trovare la soluzione tecnica per rafforzare la fase difensiva. Inevitabilmente il tasso tecnico salirà nella prossima gara con il Brasile, il 22 giugno a Salvador de Bahia, che sarà uno spareggio per il primo posto nel girone: per ottenerlo l’Italia deve vincere.
ITALIA – GIAPPONE 4-3 (1-2)
Italia: Buffon – Maggio (14′ st Abate), Barzagli, Chiellini, De Sciglio – De Rossi, Pirlo, Montolivo – Aquilani (30′ pt Giovinco), Giaccherini (23′ st Marchisio) – Balotelli.
Giappone: Kawashima – Uchida (28′ st Sakai), Yoshida, Konno, Nagatomo – Hasebe, Endo – Okazaki (45′ st Nakamura) Honda, Kagawa – Maeda (36′ st Havenaar).
Arbitro: Abal (Argentina)
Reti: 21′ Honda (rigore), 33′ Kagawa, 41′ De Rossi; 50′ Uchida (autorete), 52′ Balotelli (rigore), 68′ Okazaki, 86′ Giovinco
Spettatori: 45.000