Fabri Fibra sessista e misogino, i suoi testi offenderebbero la dignità delle donne: questi i motivi denunciati dalla D.i.re e la Cgil caccia fuori il rapper dal Concertone! Tanti gli artisti e colleghi che si sono schierati dalla sua parte e in difesa della libertà d’espressione artistica
Se da un lato siamo tutti in attesa di sapere chi parteciperà al concerto romano del 1° maggio, dall’altro siamo stanchi di dover sentire che dietro e attorno ogni manifestazione italiana debbano per forza esserci incertezze, poca chiarezza e soprattutto polemiche. Fino a qualche tempo fa l’unica presenza certa era quella del rapper italiano Fabri Fibra, adesso l’unica cosa certa è che non ci sarà. La conferma è arrivata proprio dall’interessato che ha postato sul suo profilo Facebook questo commento: “Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni: nemmeno quest’anno sarò su quel palco. Mi sembrava strano. In effetti, l’invito entusiasta da parte di Marco Godano mi aveva sorpreso, era una bella novità. Invece poi non sono gli organizzatori che decidono chi suona in piazza. Nei miei testi forse non tutti ci leggono l’impegno politico o sociale necessario per eventi del genere.
Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo. Qualcuno voleva che io suonassi e qualcuno no. Nonostante il tentativo, non si fa nulla”. Sono le parole amare dell’artista italiano che si vede negata la possibilità di partecipare ad un evento live che dovrebbe rappresentare la possibilità di esprimersi in totale libertà per la collettività. Questa libertà di pensiero e di espressione non solo gli viene contestata ma addirittura negata per cui il Fibra per l’1 maggio rimarrà in casa. A volerlo sono stati soprattutto i membri dell’associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) che in una lettera aperta ai sindacati avevano chiesto l’espulsione del rapper dal Concertone poiché misogino e che i suoi testi sono sessisti e omofobi. Così la Cgil, cogliendo la richiesta del D.i.re, ha deciso di considerare “inopportuna” la presenza di Fabri Fibra al Concertone poiché alcuni testi del rapper offenderebbero la dignità delle donne. Lo ha detto il segretario confederale responsabile dell’organizzazione Vincenzo Scudiere. “A seguito di alcune segnalazioni – ha spiegato Scudiere – abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il concerto del primo maggio è basato sul rispetto delle persone. Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna”. Così la decisione dei sindacati è stata incassata da Fabri Fibra, ma anche da Marco Godano, organizzatore dell’evento, come si evince dal suo lapidario commento: “Non è nei nostri poteri rifiutare le indicazioni che ci arrivano dai sindacati”. Però non tutti sono d’accordo, anzi ampia solidarietà arriva dai colleghi del rapper che si mostrano contrari alla decisione appena presa. Primo fra tutti Lorenzo Cherubini, Jovanotti, che su Twitter scrive: “Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte”. A favore della libertà di espressione artistica, quindi contro l’esclusione di Fibra si pronuncia Elio di Elio e le storie tese, che ha postato sul suo profilo Facebook “Elio e le Storie Tese sono contrari a ogni tipo di censura e quindi anche a quella preventiva imposta a Fabri Fibra al quale manifestano solidarietà artistica”.
“Se la gente che va al Concertone crede ancora che i sindacati difendano i lavoratori, è giusto pensare che possano essere plagiati da un Fabri Fibra qualunque”, scrive invece Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, membro della Consulta Antidroga per le politiche antidroga a palazzo Chigi e che in passato ha avuto un duro scontro in tv con il rapper in una puntata di Chiambretti Night. “Fabri Fibra da un paio d’anni è completamente cambiato, sia nei testi che nella musica – dice -. Spetta ai genitori educare i figli diversamente dagli ‘insegnamenti’ di un cantante. Sessista o no, sbagliato o no Fibra ha diritto di parola, e di canto”. Anche Vincenzo Mollica, neo-consigliere di Rai Cinema, interviene, sempre su Twitter, in sua difesa: “Chi non vuole far cantare Fabri Fibra al Concertone del Primo Maggio vive fuori da mondo, ma soprattutto non lo vuole capire”. Ironico il commento di Luca Bizzarri: “Ecco il problema, per le donne dei sindacati italiani, è Fabri Fibra. Oltretutto lui sarà disperato a dover rinunciare a cotal vetrina”. Contrario all’assenza del rapper anche il giornalista Pierluigi Diaco, già conduttore nel 1998 del Concertone, per il quale “escludere Fabri Fibra è una scelta patetica, ridicola e ideologica”.
“Il Primo Maggio – conclude infine il rapper nel suo messaggio sul social network – è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più. Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e quest’autunno.