Sono tornati ‘a Terra’ gli astronauti di Mars 500
Si è conclusa la prima missione simulata per Marte. È stato aperto il portello della ‘finta astronave’ dell’esperimento Mars 500 e dopo 520 giorni di isolamento sono usciti i sei astronauti, fra i quali l’italo-colombiano Diego Urbina: sorridente, è stato il quarto ad essere uscito dal portello del simulatore. Iniziato il 3 giugno 2010, l’esperimento è stato condotto dall’Istituto Russo per i Problemi Biomedici (Ibmp) e dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e si è svolto alla periferia di Mosca. Prima dell’apertura sono stati tolti dal portello i due sigilli di ceralacca fissati all’inizio della simulazione. Tutti i membri dell’equipaggio composto, oltre che da Diego Urbina, dal francese Romain Charles, dai russi Alexandr Smoleevskiy, Alexey Sitev, Sukhrob Kamolov, e dal cinese Wang Yue, sono usciti sorridendo e salutando dalla finta ‘astronave’. Ad accoglierli vi era una piccola folla che comprendeva molti giornalisti; gli astronauti hanno subito raccontato, in una conferenza stampa organizzata davanti al ‘cilindro’ che ha simulato il veicolo spaziale, la loro esperienza. Dopo la conferenza stampa ai sei astronauti è stata data in dono una rosa rossa. ”Oggi è una giornata molto bella – ha detto Diego Urbina, prima in italiano e poi in spagnolo – abbiamo partecipato alla simulazione più lunga della storia e abbiamo simulato sulla Terra un viaggio nello spazio per fare in modo che l’umanità possa vedere l’alba su un altro pianeta”. Urbina ha ringraziato amici e parenti che gli sono stati vicini attraverso i messaggi e ha aggiunto ”ho avuto l’onore di partecipare alla missione con grandi professionisti e persone amichevoli”. Durante i 17 mesi di Mars 500 sono stati simulati viaggio per Marte, esplorazione del pianeta e viaggio di ritorno, con l’obiettivo di testare le conseguenze che un lungo isolamento (come quello che comporta una missione reale per Marte) potrebbe avere sugli astronauti. Il complesso dove si è svolto l’esperimento, alla periferia di Mosca, è una struttura costituita da quattro moduli abitativi ermeticamente chiusi verso l’esterno ma interconnessi fra loro, insieme ad un modulo esterno che ha ricostruito la superficie marziana.