La presidente del Consiglio si concede alle domande dei giornalisti. Al centro la politica estera e i rapporti con l’America, trascurati i problemi degli italiani
La tanto attesa conferenza stampa annuale – che da fine anno oramai è diventata di inizio anno – si è finalmente svolta nella giornata del 9 gennaio presso l’aula dei Gruppi parlamentari della Camera. Qui Giorgia Meloni si è concessa per due ore mezza alle questioni poste dai 160 giornalisti presenti: 41 domande in tutto quelle sorteggiate tra le quasi 100 proposte e diverse richieste di una maggiore disponibilità a svolgere conferenze stampa con una certa regolarità. La politica estera è stato l’argomento dominante e in modo particolare le relazioni con gli Stati Uniti e tra Meloni Trump e Musk.
I rapporti tra la Premier italiana e Trump e Musk
Più della metà delle domande hanno interessato diversi argomenti inerenti alle relazioni con gli USA, a cominciare dal viaggio “non rituale” a Mar – a – lago, ovvero il quartier generale del Presidente eletto in Florida, definito da Meloni come “un’occasione per confermare un rapporto che si annuncia molto solido, non so se posso dire privilegiato, ma sicuramente solido” e il rapporto con Elon Musk al quale sono addirittura state dedicate ben 6 domande su 41. Come spiega la stessa Meloni il rapporto con Trump è anche più agevolato da una comune visione politica dei due: “uno scenario nel quale alla guida di due Nazioni ci sono due leader conservatori può rafforzare ulteriormente una convergenza”.
Certamente anche il peso che ha avuto questo viaggio sulla liberazione della giornalista Cecilia Sala in Iran è stato al centro delle domande poste in conferenza e spiegato come “un lavoro molto complesso per il quale devo ringraziare tutto il Governo, ma anche voi giornalisti e la famiglia per il comportamento tenuto”, dice Meloni rispondendo alla prima domanda della giornalista dell’AdnKronos. “Non c’è stato un momento di svolta in particolare, è stato un lavoro composito – afferma la Premier, ma ha anche aggiunto che non è ancora conclusa del tutto la questione poiché – per quanto riguarda Abedini la vicenda è al vaglio del minstero della Giustizia. Una vicenda di cui dobbiamo parlare certamente anche con gli amici americani e avrei dovuto parlarne anche con Binden che purtroppo ha dovuto rinunciare al viaggio in Italia per gli incendi in California”.
Più polemica l’argomentazione che ha riguardato il rapporto della Premier con Musk, che Meloni difende a spada tratta e per il quale non vede alcun pericolo per la democrazia: “Musk è una persona nota e facoltosa che esprime le sue posizioni. Quando mi si dice che è un pericolo per la democrazia io segnalo che non è il primo, di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me. Il problema è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare partiti ed esponenti politici per condizionare le scelte politiche. Questo non lo fa Musk, questo lo fa Soros e quando è accaduto si è parlato di filantropi”, dice Meloni. Mentre per quanto riguarda l’influenza di Elon Musk con X e la sua possibile ingerenza nel dibattito pubblico dei Paesi europei Meloni afferma che “il tema del peso di queste società che gestiscono piattaforme esiste da qualche anno. Il fatto che queste società che governano pezzi di comunicazione hanno un fatturato che supera il Pil di un Paese, è un problema che io ho posto anni fa. Ma è un tema più grave quando queste società decidono chi possa dire cosa. La libertà di espressione è alla base della democrazia. Questo non lo fa Musk, lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva dire e cosa poteva dire. Io sono stata bannata varie volte. Il problema non può sorgere solo quando uno dei padroni delle piattaforme non è più d’accordo con me”.
Politica Estera al centro della conferenza
Gli argomenti toccati dalla Premier hanno anche riguardato il Piano Mattei per il quale Meloni ha affermato di essere “fiera del fatto che il Piano Mattei stia riaccogliendo sempre maggiore interesse e consenso. È nell’interesse non solo italiano avere un approccio diverso al continente africano” per il quale il Governo ha individuato per il 2025 l’ampliamento del Piano Mattei a Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal. Mentre per i centri migranti in Albania Meloni ha sostenuto che sono “pronti per essere operativi in qualsiasi momento”. Secondo la Premier “la Corte di Cassazione dà ragione al Governo” sulle decisioni sui paesi sicuri, per questo bisogna attendere la decisione della Corte di giustizia europea a febbraio: “noi abbiamo depositato le nostre valutazioni e dalle interlocuzioni con i miei omologhi so che la maggioranza dei Paesi membri sosterrà la nostra posizione di fronte alla Corte”. Una posizione “perfettamente in linea con il nuovo Patto immigrazione e asilo”.
Per quanto i conflitti in corso Meloni si è pronunciata affermando che l’Italia “sostiene le posizioni di Kiev per una pace giusta”, mentre sul fronte Medio Orientalel’Italia è “per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani. Il nostro Governo è uno tra quelli che, in assoluto, a livello internazionale si è occupato di più del sostegno umanitario a Gaza”.
Infine, la Premier ha potuto discutere anche delle riforme, in primis di Premierato e Giustizia, per le quali ha specificato che sono “riforme necessarie per lasciare un’Italia migliore di quella che ho trovato” e che saranno sottoposte a referendum “spero in questa Legislatura”.
Nulla da fare per la legge sulla cittadinanza: “il Governo si deve concentrare sul suo programma e non mettere altra carne al fuoco. Abbiamo un’ottima legge sulla cittadinanza, seguendo la quale l’Italia è una delle Nazioni in Europa che ne concede di più ai minori”.
Le polemiche dell’opposizione all’indomani della conferenza stampa: Meloni ha dimenticato gli italiani!
Nonostante la presidente del Consiglio si sia limitata a rispondere alle domande sorteggiate e formulate dai giornalisti accreditati, le polemiche che sono seguite dopo la conferenza stampa hanno riguardato in modo particolare la poca attenzione ai problemi degli italiani, come afferma la segretaria del Pd Elly Schlein: “Giorgia Meloni ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani. Non una parola sulle infinite liste di attesa nella sanità pubblica, sulle bollette insostenibili, sulle pensioni che volevano portare a mille euro e invece aumentano di 1,80 euro, sul salario minimo negato”. Pensiero condiviso da Giuseppe Conte per il quale Giorgia Meloni ha parlato per quasi tre ore “senza mai parlare di sanità, di bollette aumentate del 30%, rincari fino a mille euro in vari settori, di aumento della pressione fiscale e di disagi dei pendolari” registrando in questo modo un distacco della Premier con il Paese reale per tenere invece “alta l’attenzione per i propri amichetti dimenticando i cittadini comuni”. Secondo Nicola Fratoianni, Giorgia Meloni continua a “millantare grandi successi al governo” ed è silente “sui veri problemi del Paese: stipendi troppo bassi, costo della vita troppo alto, incertezza per il futuro e mancanza di servizi”, mentre per il segretario di Più Europa Riccardo Magi si tratta di “propaganda spicciola, risposte evasive e la conferma dell’appiattimento totale e pericoloso all’agenda Musk”. E sulla pericolosità del magnate americano è il verde Angelo Bonelli che puntualizza: “Meloni sostiene che non rappresenti un pericolo per le democrazie, quando ogni giorno, attraverso le sue piattaforme, attacca governi democraticamente eletti e diffonde fake news”.
Redazione La Pagina