In occasione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi, il consigliere federale Ignazio Cassis ha incitato al rispetto delle minoranze, una premessa fondamentale per i processi democratici. Ha annunciato che la Svizzera sosterrà i piani di riforma che mirano a consolidare i margini di manovra dell’Organizzazione; ha inoltre sottolineato quali sarebbero i punti di forza che la Svizzera potrebbe apportare al Consiglio esecutivo dell’UNESCO, se ottenesse un seggio in seno a questo organo. L’elezione si svolgerà il 20 novembre 2019.
Istruzione per tutti, cooperazione scientifica per tutelare la biodiversità e le risorse di acqua potabile, conservazione del patrimonio e della diversità culturali e promozione della libertà di stampa e dell’accesso all’informazione: questi gli obiettivi con i quali l’UNESCO intende contribuire alla comprensione reciproca e a una pace e una stabilità durature tra i popoli.
Per raggiungerli, occorre però anche la volontà di comprendersi a vicenda, ha dichiarato il consigliere federale Ignazio Cassis alla conferenza generale dell’UNESCO a Parigi. “Ogni settimana incontro le mie colleghe e i miei colleghi del Governo nazionale: tre donne e tre uomini provenienti da ogni angolo del Paese. Quattro sono di lingua tedesca, due francofoni”. La pluralità di lingue è un’espressione della varietà della cultura, che si riflette anche nel multiculturalismo del Consiglio federale. “Tutto si fonda sul fatto che vogliamo capirci” ha ribadito il capo del DFAE, “e questa comprensione tra le culture rappresenta un elemento che contribuisce alla stabilità e al benessere di cui godiamo in Svizzera”.
Questo pluralismo dev’essere reclamato anche a livello multilaterale – per esempio nel diritto all’informazione, nello scambio tra i giovani e nella protezione dei beni culturali, per i quali l’UNESCO si batte. La concentrazione nel panorama mediatico o nell’acquisizione di informazioni sono due ulteriori esempi da contrastare se si intende conservare il pluralismo.
Il consigliere federale Cassis ha colto l’occasione anche per promuovere la nomina della Svizzera per un seggio in seno al Consiglio esecutivo dell’Organizzazione. Quest’anno, la Svizzera ha ripercorso la storia di un secolo di multilateralismo a Ginevra e ha festeggiato il 70° anniversario dell’adesione all’UNESCO. Nella città sulle rive del Lago Lemano si trovano anche l’Ufficio internazionale per l’educazione e la sede del CERN, nato proprio da un’iniziativa dell’UNESCO. Il capo del DFAE ha aggiunto che, con la sua varietà linguistica e culturale, la Svizzera incarna i valori dell’Organizzazione e possiede numerosi siti iscritti nel patrimonio mondiale. Inoltre, il nostro Paese è già attivo in numerosi organi dell’UNESCO e sostiene le riforme attraverso le quali la direttrice generale Audrey Azoulay intende rafforzare i margini di manovra dell’Organizzazione. Con una partecipazione annua di 3,7 milioni di franchi, la Svizzera è uno dei maggiori contribuenti in rapporto alla popolazione. La nomina di nuovi membri nel Consiglio esecutivo per il quadriennio 2019-2023 avrà luogo il 20 novembre 2019. Il Consiglio esecutivo esamina il programma di lavoro e la pianificazione rispettiva del budget e prepara l’ordine del giorno della Conferenza generale.
La 40a conferenza generale si svolge a Parigi dal 12 al 27 novembre 2019. La Conferenza generale è l’organo decisionale e di controllo principale dell’UNESCO. Si riunisce ogni due anni presso la sede centrale dell’UNESCO a Parigi e definisce gli obiettivi dell’Organizzazione, decide in merito ai programmi che gli vengono sottoposti dal Consiglio esecutivo e di come disporre del budget.
Dfae