Carissimi lettori e lettrici, il 04.12.12 alla Casa d’Italia di Zurigo si è tenuta una conferenza sulla fisica, organizzata dalla docente di Fisica Prof.ssa Mariacristina Pizzichini, con la gentile partecipazione del fisico, partecipante all’esperimento ALICE del CERN (Ginevra), Dott. Pasquale di Nezza. Prima di partecipare alla conferenza, le classi si sono impegnate a fare delle ricerche e a documentarsi sul Bosone di Higgs, arrivando così preparate e con delle domande da porre al Dott. di Nezza.
Il discorso, che ha trattato un tema più vasto di quello che ci si aspettava all’inizio, si è aperto con un quadro generale, fatto e semplificato per gli alunni, sulla fisica moderna, accompagnata da una specifica presentazione in PowerPoint. È stata data una definizione di fisica moderna e sono state nominate le due importanti teorie che la caratterizzano: la teoria della relatività di Albert Einstein e la meccanica quantistica, da cui parte la fisica delle particelle.
Inoltre si è parlato anche di altri temi, come per esempio: il modello dell’atomo, onde e particelle, la supersimmetria, la storia dell’Universo, il modello standard, il problema delle masse e dell’antimateria con l’equazione di Dirac.
Nonostante il discorso del Dott. di Nezza sulla fisica in generale sia stato molto interessante e istruttivo, la parte che ci ha interessato e colpito maggiormente è stata quella dedicata a LHC e del CERN, i suoi acceleratori e la scoperta dell’ormai famoso Bosone di Higgs. Per quel che riguarda questi ultimi, il Dott. di Nezza ha dato una dettagliata descrizione del LHC del CERN (Conseil Européenne pour la Recherche Nucléaire – Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) con cui lavora in collaborazione con l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Frascati.
LHC è uno dei più grandi collisori di materia al mondo, aperto dal 2009; è lungo 27km, si trova a 150 m sotto terra (per questione di spazio e sicurezza per l’emissione di radiazione elettromagnetica) ed è il posto di lavoro di circa 8000 fisici, di ogni nazionalità e religione. Al suo interno, grazie a dei grandissimi magneti, l’energia diventa molto alta, infatti le particelle percorrono i 27 km 10000 volte al secondo. Dopo ben 48 lunghi anni dalla sua teorizzazione da parte dello scienziato Higgs, grazie a continue ricerche e agli sforzi di molto lavoro e dedizione si è arrivati ad una meta; il 4 Luglio 2012 è stato scoperto il Bosone di Higgs, che spiega come mai tutte le cose dell’universo abbiano una massa. Il Bosone di Higgs è noto al pubblico con il nome di “Particella di Dio”, dal titolo di un libro di fisica di Leon Lederman “The God Particle: If the Universe Is the Answer, What is The Question?”, pubblicato nel 1993. Il titolo originale dell’autore era però “Goddamn Particle” (particella maledetta) cambiata poi dall’editore.
Ecco alcune domande che i ragazzi hanno posto:
Secondo alcuni fisici LHC potrebbe causare la distruzione della Terra, ma secondo il CERN può creare un buco nero stabile. Lei cosa ne pensa?
Pur essendo l’LHC la macchina più energetica mai realizzata per produrre particelle, l’energia necessaria per creare un buco nero stabile è infinitamente più grande di quella a disposizione. Non esiste nessuna teoria formulata da esperti che ci porti in questa direzione. Ci sono teorie che ci dicono che con le collisioni dell’LHC si possono creare dei mini buchi neri, che però, a dispetto del nome, non hanno nulla di pericoloso e sono solo dei microscopici oggetti massivi che evaporano immediatamente dopo la loro formazione.
Come hanno fatto a spedire i protoni alla velocità della luce?
Il protone è carico positivamente e quindi un polo magnetico negativo lo attrae, uno negativo lo respinge. Possiamo pensare ad un magnete che, con un’alta frequenza, attrae un protone e, dopo che ha superato il magnete, lo respinge. Una serie di tali oggetti può accelerare i protoni fino a velocità molto vicine a quelle della luce.
Il bosone di Higgs avrà delle conseguenze sulla fisica, in futuro?
Avrà delle conseguenze, anche se non è ancora chiaro quali, dato che sono aperti ancora molti interrogativi. Di sicuro significa che il Modello Standard, che descrive i mattoni della materia e le leggi che regolano l’universo, ha superato una verifica estremamente importante. Le nostre conoscenze in tale materia sono quindi fondate e hanno ricevuto una ulteriore prova sperimentale. Se ci siano altre possibili conseguenze in futuro è ancora da vedere.
Elaborato da: Bressi Veronica, Elefante Emanuela e Screpanti Sara.
alessandra petracca & maria di gregorio