Didier Burkhalter chiede un rafforzamento del ruolo dell’OSCE nella gestione delle crisi
Le lezioni che si possono trarre dalla crisi ucraina per l’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OSCE), i mezzi a disposizione per rafforzare le missioni dell’OSCE impegnate in operazioni di pace e la dimensione economica delle tensioni europee sono stati al centro dell’intervento del consigliere federale Didier Burkhalter a Ginevra, davanti al panel sulla sicurezza europea.
Questo panel indipendente composto di quindici esperti, istituito dalla troika dell’OSCE in occasione del Consiglio dei ministri dell’Organizzazione tenutosi a Basilea, si è riunito per la seconda volta nella città sulle rive del Lemano.
L’ONU si appresta a ripensare le proprie operazioni di pace e le collaborazioni in questo campo con organizzazioni regionali, l’«OSCE a sua volta deve riflettere sul proprio ruolo in questo tipo di missione, in particolare alla luce dell’esperienza fatta in Ucraina dalla missione speciale di osservazione (Special Monitoring Mission, SMM). Si tratta di missioni essenzialmente civili ma che è necessario dotare di maggiori capacità (protezione del personale, veicoli blindati, droni ecc.) per consentire loro di proteggersi e di recarsi così sul teatro dei conflitti contemporanei», ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). «Dalla creazione dell’OSCE a oggi i conflitti sono diventati più complessi, spesso hanno dimensioni regionali e un potenziale elevato di violenza contro i civili», ha osservato il consigliere federale prima di sottolineare che «l’OSCE deve adattarsi alle esigenze moderne di gestione delle crisi». È un passo importante per rafforzare la capacità di azione dell’OSCE, ha concluso Didier Burkhalter.
Il capo del DFAE ha anche preso in esame la dimensione economica dei conflitti notando che i processi di integrazione economica possono risultare destabilizzanti per il continente se percepiti in termini geopolitici. La crisi ucraina ha anche mostrato come i conflitti armati possono portare a una frammentazione economica all’interno del Paese, frammentazione che costituisce un fattore supplementare di destabilizzazione.
Anche in questo caso, ha segnalato Didier Burkhalter, l’OSCE ha un ruolo da svolgere, consolidando i legami economici regionali con misure che consentano di ristabilire la fiducia e di ridurre le fratture interne. Il consigliere federale si è così chiaramente espresso a favore di un potenziamento della seconda dimensione dell’OSCE che riguarda la cooperazione economica e ambientale tra i 57 Paesi partecipanti. Creando questo panel sulla sicurezza europea, presieduto da Wolfgang Ischinger, presidente della conferenza sulla sicurezza di Monaco, e di cui fa parte l’ex consigliera nazionale Barbara Haering, l’OSCE punta a stimolare la riflessione sul futuro della sicurezza in Europa.
Gli esperti sono incaricati di elaborare proposte (a metà e alla fine del 2015 è prevista la presentazione di due rapporti) che vadano nella direzione di un rafforzamento della sicurezza europea in quanto progetto comune.