UNITRE Berna-Bienne, partner del progetto “Pinocchio forum” nell’ambito del programma Grundtvig / Programma di Apprendimento Permanente (LLP) dell’Unione Europea
Berna, aprile 2014– Si terrà il prossimo 18 maggio 2014 presso il Mattenhofsaal di Gümligen (BE) il Congresso Internazionale promosso dall’associazione culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini (www.pinocchiohome.it)in collaborazione con l’UNITRE di Berna-Bienne nell’ambito del progetto europeo Grundtvig – Programma di Apprendimento Permamente (LLP). Questo programma vede coinvolti non solo partner svizzeri ma anche della Polonia e della Gran Bretagna con un progetto che è partito nell’agosto del 2012 e si concluderà a luglio prossimo venturo. L’UNITRE di Berna-Bienne e il suo comitato hanno seguito questo programma in tutti gli appuntamenti internazionali interagendo poi con le attività formative/informative delle varie sedi locali creando una sorta di ponte intergenerazionale anche tra gli stessi studenti dei vari corsi proposti in Svizzera.
Il progetto, infatti, è rivolto alla formazione di una coscienza che sviluppi la creatività accrescendo le attività operative di un gruppo inteso come diffusione della conoscenza del territorio, della storia e delle tradizioni per migliorare la collaborazione e la responsabilità civica, per fornire un supporto per lo sviluppo di programmi innovativi e per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale europeo.
Perché le avventure di Pinocchio sono di attualità nell’UNITRE in Svizzera? Questa domanda posta sin dall’inizio di questo progetto porta a svariate risposte scaturite da molteplici riflessioni nate nei diversi seminari (conosciuti come “Laboratori di Pinocchio”) attivati durante tutto il percorso. Infatti, tutto è nato con il desiderio di approfondire la conoscenza delle affinità e delle differenze tra le diverse culture con le diverse interpretazioni che si danno del racconto di Pinocchio sia rivolti a bambini sia a cittadini adulti, con particolare attenzione rivolta all’inclusione sociale in un contesto di dialogo intergenerazionale. Gli organizzatori del progetto, attraverso i partner associati come l’UNITRE, intendono tutelare il patrimonio culturale e far conoscere le diverse interpretazioni della fiaba di Pinocchio, per meglio comprendere altri racconti educativi europei che identificano differenti metodi di apprendimento nei diversi luoghi e/o culture. Riconoscere il Pinocchio dentro di noi, vuol dire riconoscere la via della trasformazione che ognuno di noi ha subito nella propria vita adolescenziale verso quella adulta passando dalla percezione che si ha della reale conoscenza dell’autore e dei luoghi storici del burattino di legno. Da questa consapevolezza, considerando Pinocchio come modello da esportare in tutto il mondo, ha portato l’associazione culturale promotrice ad attivarsi con un recupero e valorizzazione delle botteghe storiche (espressi dai così detti “Laboratorio di Pinocchio”) come fulcro per l’apprendimento di arti e mestieri che sono a fondamento del patrimonio di artigianalità italiana.
Dal quartiere di San Lorenzo a Firenze, soprannominato “Distretto di Pinocchio” (dove è nato e vissuto l’autore del racconto, Carlo Lorenzini, noto con lo pseudonimo di Carlo Collodi) a Danzica nell’ottobre 2012 e poi in terra elvetica presso l’Ambasciata d’Italia a Berna nel novembre 2012, è stato costruito un percorso storico/culturale volto a promuovere sia il confronto folkloristico tra le diverse fiabe nazionali ma anche di promozione di tutto quel mondo dell’artigianato che, grazie anche a progetti di questa portata, si sta riscoprendo riportando alla luce antichi mestieri e competenze professionali.
In quest’ottica si svilupperà, il prossimo 18 maggio 2014, il Congresso Internazionale citato che porterà a un dibattito sulle avventure con Pinocchio. Avventure che vanno dal riconoscere il senso di questa fiaba che ha girato il mondo con un carattere intergenerazionale: ogni tempo della nostra vita porta ad avere diversi obiettivi che con sforzo e fatica portano alla soddisfazione di averli raggiunti. Dalla tradizione letteraria, insomma, a poter dire che bisognerebbe essere Pinocchio, potendo essere bambino, ma restando per sempre Pinocchio. Questo essere Pinocchio è una metafora dei nostri tempi con la consapevolezza che a volte il desiderio di volere tutto ed esserlo all’istante, ma se non è possibile, di avere il coraggio di non volere niente e non essere niente. A parte questo – citando Pessoa – avere in sé tutti i sogni del mondo.
Paolo Vendola