Negli spazi di Mendrisio dell’Istituto di Storia e teoria dell’arte e dell’Architettura-ISA, ovvero il dipartimento Accademia di architettura della Università della Svizzera Italiana, in collaborazione con l’Associazione Svizzera degli Storici e delle Storiche dell’Arte, da domani sino a sabato si svolge la quarta edizione del Congresso Svizzero di Storia dell’Arte, anche grazie al patrocinio dell’Ufficio federale della cultura di Berna e di Pro Helvetia, la fondazione sostenuta dalla Confederazione per lo sviluppo della cultura svizzera. Tema dell’incontro: lo stato della ricerca e della storia dell’arte internazionale e le sue relazioni con i principali aspetti della società moderna. Scientifici, sociali, filosofici, digitali, politici. Sembra un argomento per addetti ai lavori. Non fosse per due novità che portano la importanza dell’evento oltre la semplice cronaca. Innanzitutto: è la prima volta che questo appuntamento si svolge nella Svizzera di cultura italiana. Ma ancora: è la prima volta che la conferenza si apre alla collaborazione di un paese ospite. Che per l’occasione è l’Italia. Da Roma arriveranno i più noti accademici a rappresentare la Consulta Universitaria Nazionale di Storia dell’Arte, il centro di ricerca italiano per la divulgazione delle eccellenze artistiche internazionali. E così a Mendrisio l’arte senza frontiere diventa una occasione di arte senza limiti. I partecipanti al convegno avranno libero accesso a tutti i principali musei del territorio cantonale ticinese. Fra questi anche il m.a.x. museo di Chiasso che proprio oggi ricorda il centenario del suo fondatore: Max Huber. Svizzero per nascita ma diventato uno dei maggiori designer in Italia: per esempio, è suo il marchio del quotidiano Il Sole 24 Ore. Numerosissime le iniziative organizzate dal Congresso Svizzero di Storia dell’Arte di Mendrisio. Per cominciare: una serie di incontri con i rappresentanti delle maggiori case editrici d’arte, associazioni e organi di informazione attivi in ambito culturale internazionale. Una sessantina poi le conferenze: suddivise in nove sezioni tematiche, con la partecipazione di circa ottanta relatori. A seguire, un forum dedicato ai progetti di ricerca dei dottorandi di università svizzere. Per concludere: due le serate di visite a porte aperte. La prima: al nuovo Teatro dell’architettura di Mendrisio, ideato dall’ architetto ticinese Mario Botta, progettista anche del teatro La Scala di Milano. La seconda, al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto: per la conferenza di chiusura lavori. Infine, molti dei partecipanti al convegno di Mendrisio proseguiranno le loro discussioni anche ad Art Basel, la piu’ importante rassegna mondiale d’arte, che la prossima settimana inaugura l’edizione 2019.
AN Grandi + NL Tomei