Premier: “Inventano scioperi”. La replica: “Ascolta solo chi gli dà ragione”
Si registra infatti il botta e risposta tra Renzi e Camusso con il premier che parte all’attacco di chi “inventa ragioni per fare scioperi” e Camusso che replica invitandolo a non dialogare solo “con chi gli dà ragione”.
Il premier lo scorso giovedì di prima mattina dai microfoni di Rtl 102.5 ha detto: “Io cerco di farle lavorare le persone, non scioperare. In questi anni abbiamo perso posti di lavoro, perso un sacco di opportunità, perso un sacco di posizioni… anziché inventarsi ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro”. “Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare scioperi…”, dice il premier rivolgendosi “non certo ai lavoratori”, ma a certi sindacalisti. “Voglio provare a rimettere in moto la macchina Italia a cui si è scaricata la batteria – dice il premier – Perché la macchina Italia funziona bene e lo dimostreremo quando avremo fatto le riforme che stiamo facendo”. “Il paese è diviso in due, tra chi si rassegna e chi va avanti – prosegue – Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. In giro per il mondo c’è una incredibile fame d’Italia. Io non mi rassegno, piaccia o non piaccia a chi fa gli scioperi, ai sindacalisti, ai gufi. C’è chi dice va tutto male, è finita… Io non ci credo”.
Italia divisa per Renzi anche tra “chi protesta e chi ci prova”: “Salvini e Camusso sono due facce della stessa medaglia, sono dei leader della protesta. Io li rispetto ma non posso permettermi la protesta, io sono quello che ci prova”. “In sei anni l’Italia ha perso un milione di posti di lavoro – osserva Renzi -. Negli ultimi sei mesi ne abbiamo recuperati 153.000. Non mi basta”. Quanto alla legge delega sul lavoro dice: “siamo pronti a mettere la fiducia se serve, staremo a vedere. Siamo pronti sui decreti attuativi, saremo rapidissimi”. La replica di Camusso – “Il problema ormai sempre più evidente del presidente del Consiglio è che lui dialoga solo con chi gli dà ragione, non si pone invece il problema che se i lavoratori hanno riempito la piazza il 25 ottobre a Roma, e se continua la mobilitazione, forse bisognerebbe ascoltare le ragioni del disagio del mondo del lavoro e dare risposte positive”, risponde la leader della Cgil Susanna Camusso, da Bologna. In particolare, per quanto riguarda il parallelo fatto da Renzi tra Camusso e il numero uno del Carroccio Matteo Salvini, la leader sindacale risponde che “mi pare che il presidente del Consiglio sia dotato di poca fantasia ultimamente, perché ripete cose che sono già circolate”.
Ancora rivolta a Renzi: “Se fosse vero che il governo ha intenzione di creare posti di lavoro, le norme che ci sono nella legge di stabilità rispetto ai precari sarebbero tutte diverse, sarebbero norme di conferma e stabilizzazione dei posti di lavoro”. Secondo Camusso, se il governo volesse creare lavoro “non distribuirebbe fondi a pioggia alle imprese, ma li vincolerebbe alle assunzioni”. “Noi siamo pronti a confrontarci, mi pare sia il governo che scappa ogni volta che c’è da discutere delle condizioni dei lavoratori”, dice la leader Cgil. “Mi pare che il presidente del Consiglio sia vagamente irrispettoso del lavoro e del sacrificio dei lavoratori”, accusa. “Qualcuno ha detto che ci inventiamo i motivi dello sciopero, io rispondo che abbiamo poca fantasia – ribatte ancora – non abbiamo dovuto inventare niente, era già tutto scritto” all’interno dei provvedimenti del governo in materia di lavoro, a cominciare dal Jobs Act. Quanto alla decisione della Cisl di non partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre, la sindacalista spiega che “la Cisl ha fatto delle valutazioni di tipo diverso, credo siano valutazioni rassegnate rispetto al fatto che non si possa cambiare questa situazione”. “Credo invece che da sempre – continua – la funzione del mondo del lavoro sia quella di cambiare ciò che non va bene e di non rassegnarsi”.