Obama: in Siria Mosca prepara un disastro, Assad deve andarsene
I caccia russi hanno sferrato nuovi raid aerei in Siria anche nel fine settimana, colpendo la principale roccaforte dello Stato islamico a Raqqa dopo che Mosca era stata accusata di prendere di mira solo le fazioni ribelli filo-occidentali. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano dei diritti umani.
I nuovi raid aerei russi hanno distrutto un posto di comando dello Stato islamico nei pressi di Raqqa, considerata la capitale ufficiosa dell’organizzazione islamista in Siria, insieme a un bunker sotterraneo in cui erano nascosti esplosivi. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca che continua la campagna di bombardamento contro le milizie islamiste di al Baghdadi in Siria. “Nelle ultime 24 ore, caccia SU-34 e SU-24M del gruppo d’intervento aereo russo in Siria hanno effettuato oltre venti sortite contro nove infrastrutture dello Stato Islamico”, ha spiegato il ministero della Difesa.
Le accuse dagli USA
Il presidente statunitense Barack Obama, duramente accusato dall’opposizione repubblicana di essere stato troppo vago e indeciso nei confronti di un’azione militare contro le milizie dell’Isis, per la prima volta dopo il recente incontro con il presidente russo Vladimir Putin alle Nazioni Unite reagisce duramente all’intervento diretto e determinato della Russia nel teatro mediorientale che ha scompaginato gli equilibri regionali a tutto vantaggio di Mosca.
Nel mirino della Casa Bianca l’uomo forte di Damasco, il presidente Bashar al Assad che a detta di Obama non può essere riabilitato e rimesso in gioco nello scenario politico siriano. Se la Russia ha intenzione di continuare a sostenerlo ciò non potrà che provocare un disastro, in quanto questo tipo di approccio agevola solo gli obiettivi dello Stato Islamico, ha spiegato il presidente americano. “La ragione per cui Assad è ancora al potere, ha detto Obama nel corso di una conferenza stampa, dipende dal sostegno che gli viene fornito da Russia e Iran. E in questo senso non si stratta certo di una differenza sostanziale da quanto Mosca ha sempre fatto in passato. Adesso è tutto molto più palese”.
Secondo il presidente degli Stati Uniti non è possibile sostenere un regime inviso alla maggioranza dei cittadini siriani, un regime brutale che reprime e massacra i suoi cittadini. Per questo una soluzione militare per cercare di tenere al potere Assad e pacificare la popolazione non può portare a soluzioni durature. “Non faremo di quella siriana una guerra per interposta persona tra Stati Uniti e Russia. Sarebbe per noi una pessima strategia, ha concluso Obama. Si tratta infatti di un conflitto tra la Russia, l’Iran e Assad contro la stragrande maggioranza del popolo siriano”.
Il commento della Merkel
In Siria sono necessari “sforzi militari”, che tuttavia non saranno sufficienti per mettere fine a quattro anni di bagno di sangue nel Paese funestato dalla guerra civile. Lo ha sottolineato la cancelliera tedesca, Angela Merkel. In un’intervista con la radio pubblica Deutschlandradio, Merkel ha caldeggiato colloqui con tutte le parti coinvolte nel conflitto. “Sulla Siria, ho detto che avremo bisogno di iniziative militari”, ha spiegato, “ma gli sforzi militari non porteranno a una soluzione. Abbiamo bisogno di un processo politico, che ha avuto difficoltà a mettersi in moto”.
La cancelliera tedesca ha ribadito la richiesta che il presidente siriano Bashar al Assad sia coinvolto in ogni colloquio di pace per mettere fine al conflitto, sottolineando che i suoi rappresentanti hanno preso parte a diversi cicli di negoziati sotto la guida delle Nazioni Unite a Ginevra. “Questo non significa che non vediamo quali orribili cose stiano accadendo, quello che Assad ha fatto e continua a fare con i barili bomba contro la sua stessa gente”, ha aggiunto Merkel, “Ma per ottenere una soluzione politica, c’è bisogno di rappresentanti dell’opposizione siriana come di rappresentanti di quanti sono al potere a Damasco e altri, soprattutto tutti gli alleati dei vari gruppi, per ottenere un reale successo”. Per la cancelliera tedesca, Stati Uniti e Russia potrebbero ricoprire un “ruolo importante”.
Askanews