Il Senato approva il Disegno di Legge contro i “bulli” della rete
Con 224 sì, un solo no e 6 astenuti, si approva al Senato il disegno di legge contro il fenomeno del cyberbullismo. “Il fenomeno del cyberbullismo è talmente grave – sottolinea la prima firmataria e relatrice Elena Ferrara (Pd) – che abbiamo scelto di concentrarci sui minorenni che sono i più deboli”. Per gli adulti, gli strumenti di difesa già ci sono, insiste la senatrice Ferrara, mentre la tutela dei più giovani “va rafforzata”.
Così il ddl che dovrà tornare all’esame della Camera “con la speranza che lo si approvi al più presto”, prevede sostanzialmente misure di prevenzione e di educazione nelle scuole sia per le vittime, sia per i “bulli”. Il disegno di legge istituisce un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio per mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web oltre a coordinare i vari interventi.
Inoltre sarà stabilita la “procedura di ammonimento” proprio come nella legge anti-stalking. Infatti il “bullo” over 14 potrà essere convocato dal Questore insieme ai genitori e gli affetti dell'”ammonimento” cesseranno solo una volta maggiorenne.
Per quanto riguarda i provvedimenti delle scuole saranno tesi ad individuare tra gli insegnanti un addetto al contrasto e alla prevenzione del “cyberbullismo” che potrà avvalersi della collaborazione delle Forze polizia. In tal modo, con la definizione del fenomeno, ci sarà anche la possibilità, per il minore di chiedere direttamente al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione della “cyber aggressione” anche all’insaputa del genitore.
Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire. Un “passo importante” visto che “un uso distorto della rete da parte di un singolo o di un gruppo di persone può portare, se indirizzato verso un minore, a conseguenze tragiche” commenta il ministro Anna Finocchiaro. E mentre per Save the Children il ddl è “una risposta concreta”, mentre il ministro della Scuola Valeria Fedeli commenta soddisfatto “finalmente si affronta in modo deciso un fenomeno spesso sottostimato”.
Una tale legge è in qualche modo una risposta a tutti i casi di giovanissimi che si suicidano a causa dei “bulli” della rete. Il testo adesso passerà alla Camera in quarta lettura. “Manca solo un passo, sono certa che anche a Montecitorio ci sarà una forte presa di coscienza sulla necessità di rendere operativa la normativa al più presto” ha concluso la senatrice Elena Ferrara.
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foto: Ansa