Si chiama Agora il progetto che intende frenare il fenomeno del traffico di minori che mendicano e commettono reati in Svizzera
Un nuovo fenomeno sociale sta interessando la Svizzera. Pare, infatti, che gruppi di bambini e adolescenti, arrivino dall’estero per praticare attività poco legali quali la richiesta di denaro e, alcuni dei quali, non di rado, sono coinvolti in reati come il furto. È allarme, dunque, a causa di questi gruppi di mendicanti e piccoli criminali che popolano le strade della tranquilla Confederazione Elvetica, ma che paradossalmente sono proprio loro i primi ad essere vittime. Vittime di chi li porta qui senza autorità, senza permesso, soprattutto senza buoni propositi, ma solo per loschi affari; vittime di gente senza scrupoli che arriva allo sfruttamento dei minori pur di fare soldi facili. Il fenomeno sta raggiungendo una grandezza tale che l’Unione delle città svizzere (UCS) ha deciso di intervenire per proteggere i piccoli mendicanti e delinquenti sfruttati da queste organizzazioni criminali. È stato elaborato in proposito un pacchetto di misure e di raccomandazioni per le autorità lanciato dalla UCS, dal Servizio di coordinazione contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti (SCOTT) e dalla città di Berna, il cui fine è quello di sensibilizzare le autorità competenti e di trovare una soluzione contro problematiche di questo genere e il traffico di minori. I minori normalmente non arrivano volontariamente, ma sono portati in Svizzera da gruppi di trafficanti di persone poiché, anche se colti in flagranza di reato, la polizia può fare poco visto che bambini e adolescenti, dopo l’arresto, devono essere rilasciati perché ancora minorenni. Contro questo fenomeno è stato creato il progetto “Agora”, lanciato nel 2009 e applicato a Berna. Secondo i dati forniti dalla polizia, i tre quarti dei mendicanti provengono dalla Romania e dalla Bulgaria. Gli altri giungono da Polonia e Slovacchia. Nel quadro del progetto Agora si tenta di ricostruire l’itinerario dei piccoli mendicanti, per risalire ai responsabili del traffico. La polizia cittadina collabora non solo con la Confederazione, ma pure con le autorità straniere. Da quando il progetto è stato lanciato a Berna sono stati fermati e controllati 638 stranieri, di cui 69 bambini non accompagnati. Le bande criminali alle spalle di questi traffici sono ben organizzate: tutti i membri dispongono di telefoni cellulari e di cartine sulle quali sono segnati i luoghi ideali per chiedere l’elemosina. Quando i mendicanti hanno raccolto una certa quantità di denaro, dei “corrieri” raccolgono le monete e le convertono in banconote nelle banche o negli uffici postali. A fine giornata i mendicanti si riuniscono in un luogo convenuto e vengono trasportati nella periferia della città.
I dati raccolti dalle esperienze nel campo degli ultimi anni dimostrano che i bambini compiono questi atti non in maniera volontaria, ma sono sempre spinti da una persona adulta, che sfrutta la situazione. A volte si tratta non di singole persone ma interi clan di famiglie, vere e proprie organizzazioni criminali. Le vittime minorenni sono reclutate nei paesi dell’Europa dell’est e sud, spesso comprate da famiglie rom con tanti bambini i quali cedono il diritto di genitore, azione non legale secondo il diritto europeo. A questo punto i bambini vengono addestrati a chiedere l’elemosina o/e ai furti, e successivamente sono portati in Paesi del ovest per “lavorare”. Se il bambino non guadagna abbastanza subisce una punizione: viene picchiato, rinchiuso, oppure non riceve da mangiare. La città Berna con il progetto Agora dimostra come trattare la situazione dei minori stranieri sfruttati in Svizzera. Una volta identificati, i minori, vengono assisti, gli viene assicurata protezione e viene curata la reintegrazione nella loro società. La città di Berna, inoltre, mette a disposizione dei giovani mendicanti dei posti in uno speciale istituto, nel quale sono assistiti fino al momento del rimpatrio. Se la loro famiglia non può riprenderli, sono affidati a tutori. Lo scopo del progetto è quello di offrire un sostegno ai minori sfruttati, mentre, nello stesso tempo, come abbiamo già detto, mira ad una sensibilizzazione delle autorità sul delicato tema. Simili provvedimenti sono già eseguiti da diversi Paesi europei. Il progetto ha dato ottimi risultati alla città di Berna, dove pare che il fenomeno si sia notevolmente ridimensionato, ma il problema persiste ancora e si fa sempre più presente in città come Ginevra, Losanna, San Gallo, Basilea e Lucerna.