Il ministro Prestigiacomo: posizioni molto lontane. Ancora incidenti
COPENAGHEN – E’ scontro tra ministri sui negoziati. La settimana decisiva del 15/o vertice Onu sul clima a Copenaghen, si apre con i forti contrasti che hanno caratterizzato la riunione informale del gruppo ristretto dei 45 Paesi leader che si è svolta oggi pomeriggio in una delle sedi del Governo danese, visto che il Bella Center, nella giornata di festa, è stato chiuso. Un’atmosfera descritta con parole forti dal ministro italiano dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha parlato di posizioni “molto lontane”.
“A volte – ha detto – sembra di assistere a un dialogo fra sordi. E’ necessario uno sforzo straordinario e una motivazione ancora più forte per poter giungere ad una intesa qui a Copenhagen”. Ma oggi è stata un’altra giornata di incidenti in piazza quando un gruppo di 200 manifestanti ha cercato di raggiungere il porto della capitale danese ed èstato bloccati dalla polizia. La giornata ha registrato anche due eventi più green: i 350 rintocchi di campane della Cattedrale luterana di Copenaghen, Vor Frue Kirke (la cifra corrisponde alla soglia massima di Co2 nell’atmosfera per limitare l’aumento della temperatura mondiale a 1,5 gradi) e la sfilata di auto elettriche e ibride, e di 7 scooter elettrici made in Italy, che hanno composto con le luci verdi la scritta Co2. Ecco la mappa del vertice all’apertura della nuova e decisiva settimana.
– NEGOZIATI: Posizioni lontane, per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “In particolare – ha rilevato dopo la riunione informale dei ministri dei 45 Paesi leader nelle trattative al vertice Onu – sembrano distanti e speculari le posizioni di Cina e Stati Uniti che insistono sull’esigenza che siano gli Usa da un lato e i Paesi emergenti dall’altro ad assumersi impegni chiari di riduzione delle emissioni senza fare aperture sulle proprie disponibilità ad impegni vincolanti”.
– STOP REPLICA FALLIMENTO KYOTO: L’Europa “superando le differenti impostazioni esistenti fino a qualche mese fa – ha detto il ministro dell’Ambiente – ha ribadito la propria posizione univoca e chiara: senza impegni di Stati Uniti, Cina e degli altri grandi Paesi emergenti si rischia di replicare il fallimento di Kyoto, che è poi il fallimento delle politiche internazionali di riduzione dei gas serra”. “Se Copenhagen deve essere l’occasione per ‘salvare il Pianeta’ – ha sottolineato il ministro – non può essere il luogo della replica di un accordo che non ha aiutato l’ambiente, visto che da quando è stato firmato le emissioni globali sono aumentate del 40% e continuano a crescere”.
– INCIDENTI IN PIAZZA: Altri incidenti in piazza dopo quelli della maxi mobilitazione di sabato quando sono state fermate un migliaio di persone, la maggior parte poi rilasciate. Oggi La polizia, dispiegata nel centro della città sin dalle prime ore del mattino, è intervenuta bloccando circa duecento giovani che si stavano dirigendo verso il porto con l’obiettivo di interromperne parzialmente le attività. I giovani, alcuni di quali con il volto coperto, hanno urlato slogan contro il capitalismo, sollecitando provvedimenti contro i cambiamenti climatici. Gli agenti, hanno fatto uso di manganelli e spray irritanti fermando diversi attivisti intercettati lungo la strada verso il porto. La mobilitazione aveva l’obiettivo di fermare, con le attività del porto, anche l’emissione di biossido di carbonio. Per questo i giovani avevano tentato di bloccare gli accessi stradali al porto e di disturbare il traffico via mare con delle barche.