Ancora larghe vittorie per Napoli e Juventus, il Milan si prende il derby, rientra la Roma per la Champions, in coda crisi Sampdoria
La Juventus rilancia e il Napoli tiene. Entrambe a suon di gol, e il braccio di ferro al vertice continua. Il Napoli sconfigge l’Empoli 5-1 e la Juventus s’impone 0-4 sul campo del Chievo. In base ai risultati delle inseguitrici la coppia in vetta prende il largo. Splendida prova ancora del Napoli, che sotto di un gol contro l’Empoli, reagisce da grande. Una squadra con un gioco quasi perfetto, trasformata da Sarri, che sta vincendo la scommessa grazie a un lavoro durissimo, con l’applicazione di un modulo di gioco che i giocatori hanno imparato a memoria, ma soprattutto per la sua capacità di lavorare sulla psicologia di molti giocatori reduci da una gestione Benitez confusa. Sarri continua a fare l’umile e a scaricare sulla Juventus il ruolo di favorita, ma i numeri, con la coppia d’attacco Higuain-Insigne (32 reti) e l’entusiasmo dei tifosi, permettono al Napoli il lusso di sognare lo scudetto dopo 26 anni. Lo scontro diretto allo Stadium sabato 13 febbraio.
L’altro capolavoro è opera di Allegri che ha rianimato la sua Juventus dopo un avvio da incubo, ed è arrivata alla 12° vittoria consecutiva che l’ha fatta risalire al 2° posto. Ora girano tutti i giocatori della rosa (a parte Hernanes) e dopo avere riacquistato la solidità, i campioni in carica esprimono anche un calcio di grande qualità. Allegri aveva rischiato l’esonero e ora è saldamente in panchina (rinnovo proposto), perché è bravissimo a continuare senz’invidia il lavoro del suo illustre predecessore Conte e a seguirne le idee, aggiungendo la capacità di sapere lavorare con giovani talenti, che ora sono tornati al top, come Pogba o Dybala. Bravo anche a trovare l’amalgama giusta con i senatori della rosa ancora affamati di vittorie: lo zoccolo duro in difesa, da dove tutto inizia, insieme a un centrocampo perfetto tra potenza e invettiva. Allegri prepara ogni gara come fosse una finale e riesce così a mantenere alte concentrazione e determinazione. In casa Juventus ci si augura che lo stato di grazia in Italia possa essere anche il salto di qualità a livello internazionale.
Il derby di Milano va meritatamente al Milan per 3-0, che lo rilancia nella corsa al 3° posto (-6 dalla Fiorentina) e taglia fuori l’Inter, in crisi nera, dalla lotta scudetto. Una gara che la squadra di Mihajlovic ha interpretato meglio e grazie alla razionalità e a un asfissiante pressing è riuscita a indirizzarla per il verso giusto, approfittando anche di un avversario in difficoltà. Ha respinto dapprima l’inizio arrembante dell’Inter e alla prima occasione, Alex ha sovrastato i difensori interisti (primo gol di testa subito) per il vantaggio. Icardi, entrato nella ripresa, spreca un rigore che avrebbe indirizzato la gara diversamente. Poi l’Inter è crollata su due perfette azioni di rimessa del Milan, concluse da Bacca e Niang. È ancora difficile parlare di Champions League, ma al Milan sembra cambiata la mentalità, ora da tramutare in risultati continui. L’Inter invece continua a fare passi indietro e Mancini ha perso la calma, si fa tradire dal nervosismo (espulso) e litiga con tutti. Il tecnico e la squadra hanno sbagliato tutto nel derby. I giocatori hanno dimostrato poco carattere e se il gioco non si basa sulla difensiva, l’Inter fatica terribilmente a creare pericoli alla porta avversaria. A centrocampo non c’è un giocatore di qualità che prenda in mano la squadra e Mancini continua a prenderE attaccanti (Eder). Se il trend non cambia, sarà complicato anche raggiungere il 3° posto e il Milan è diventato una concorrente in più, perché sta meglio.
La Roma torna alla vittoria (la prima di Spalletti) e ricomincia la rincorsa al 3° posto. Ma quanta fatica per battere il Frosinone, penultimo in classifica. Una prodezza di El Shaarawy al 48’, con un gran gol di tacco, spalanca le porte alla vittoria, sancita da Pjanic su passaggio del rientrante Totti. Ma la Roma di Spalletti non è ancora guarita, troppo macchinosa nella manovra, labile in difesa e poco determinata. Il tecnico sta cercando le soluzioni e l’assetto giusto e deve lavorare sull’aspetto psicologico. Troppi giocatori chiave (Salah e Dzeko) continuano a deludere. Il Frosinone può recriminare per un rigore non concesso sul 2-1, ma le speranze della neopromossa di salvarsi affievoliscono sempre più.
Perde terreno la Fiorentina che a Genoa gioca bene solo nella ripresa, senza sfruttare le occasioni da gol. Il pari è giusto, perché nel primo tempo i liguri hanno avuto il controllo della gara, senza capitalizzare la mole di gioco. Il Genoa resta a 5 punti di distacco dal Carpi, mentre la Fiorentina ha smarrito il gol in trasferta. Un punto a testa tra Atalanta e Sassuolo in una partita dalle poche emozioni e segnata da alcune decisioni errate dell’arbitro Gavillucci, Il direttore di gara ha annullato un gol regolare a Berardi, si è inventato il rigore del pareggio atalantino e non ha espulso Berardi per una bruttissima entrata. Il centravanti del Sassuolo aveva portato in vantaggio la sua squadra. Il pareggio l’ha segnato Denis, che dopo quasi cinque anni lascia l’Atalanta. Nella ripresa solo noia. Il Bologna continua a racimolare punti salvezza battendo la Sampdoria 3-2 in casa. Unico lato negativo è l’ennesimo appannamento mentale che fa tornare in gara gli avversari, dopo averli dominati e messi sotto di due gol. Alla fine arriva la vittoria su rigore ma Donadoni è preoccupato sul perché i suoi perdono spesso l’orientamento. La Sampdoria invece non decolla. È stata brava a recuperare sul 2-2 e ha fatto vedere qualità nella manovra, senza però evitare la quarta sconfitta di fila. La classifica resta fragile e Montella è ancora in sella? Una vittoria per seguire obiettivi differenti ma Udinese-Lazio alla fine devono accontentarsi di un pari. La gara è stato nervosa con molte ammonizioni e un rosso a Danilo dell’Udinese, che ha costretto la sua squadra a difendersi per tutta la ripresa. Un punto che fa almeno morale. Il bel gioco non si è visto neanche da parte della Lazio che deve rammaricarsi per non avere sfruttato la superiorità numerica. La rincorsa all’Europa continua a piccoli passi e la squadra di Pioli deve fare i conti anche con una rosa in emergenza tra infortuni e squalifiche. Zero gol e tanta noia anche tra Torino e Verona con le difese protagoniste. I granata, fischiatissimi dai propri tifosi, hanno le migliori occasioni, ma le sciupano malamente. Il Verona tiene in qualche modo con una prestazione generosa, ma è un punto che non aiuta, la prima vittoria non arriva e la retrocessione diventa sempre più realtà. Il Carpi perde l’occasione di vincere la gara interna contro il Palermo per sperare ancora nella salvezza. Nello scontro salvezza meglio il Palermo, che ha confermato i progressi con il nuovo allenatore. Il vantaggio di Gilardino dura fino al 75’, poi il Carpi agguanta il pari su rigore, ma è troppo poco per la salvezza, mentre il punto accontenta il Palermo.
22° Giornata
Carpi-Palermo 1-1, Atalanta-Sassuolo 1-1, Roma-Frosinone 3-1, Chievo-Juventus 0-4, Bologna-Sampdoria 3-2, Genoa-Fiorentina 0-0, Napoli-Empoli 5-1, Torino-Verona 0-0, Udinese-Lazio 0-0, Milan-Inter 3-0
Classifica
Napoli 50; Juventus 48; Fiorentina 42; Inter 41; Roma 38; Milan 36; Sassuolo 33; Empoli e Lazio 32; Bologna 29; Chievo, Atalanta e Torino 27; Udinese e Palermo 25; Genoa 24; Sampdoria 23; Carpi 19; Frosinone 16; Verona 11
G.S.