Vivere la gravidanza serenamente in questo periodo di grande emergenza è possibile, basta informarsi! Ecco tutto quello che c’è da sapere su come affrontare la gestazione, il parto e i primi momenti di vita del nascituro durante l’epidemia del covid-19 in Svizzera
Aspettare un bimbo… in piena emergenza Covid-19, non è proprio la gravidanza che le future mamme si aspettavano. Eppure, la natura continua il suo corso, le gravidanze ci sono: c’è chi sta per arrivare al termine chi è a metà del percorso e chi ha appena iniziato la gestazione e non con pochi pensieri. In questo momento l’emergenza sanitaria del coronavirus che fa vittime e coinvolge tutto il mondo catalizza tutta l’attenzione e soprattutto impegna strutture sanitarie e operatori sanitari. Sembra che non ci sia posto né attenzione per altro, questa è una delle principali preoccupazione delle mamme in dolce attesa. Invece non è così e proprio per tutte le donne che stanno per diventare mamma, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso delle indicazioni per come affrontare questo particolare periodo e dove l’unica differenza sostanziale, rispetto al solito, è che diminuiranno controlli e visite negli ospedali o negli studi medici al fine di evitare la diffusione dei contagi.
Secondo lo stato attuale delle conoscenze, le donne in gravidanza, le partorienti, le puerpere, i neonati e i bambini non fanno parte delle categorie a rischio. Per questo motivo, gli ospedali tenderanno a disdire o a ridurre al minimo i controlli e i colloqui in gravidanza e a far dimettere le donne il prima possibile dopo il parto. Alcuni ospedali hanno già dato disposizioni secondo le quali le donne senza complicazioni possono partorire in regime ambulatoriale, e mamma e bambino saranno poi assistiti a casa dalla levatrice: tutto questo per alleggerire gli ospedali. Inoltre, l’OMS ha fornito alle strutture sanitarie mondiali l’indicazione di non far entrare altre persone, oltre alla partoriente, nella struttura ospedaliera per limitare al minimo il rischio di contagio. Ed è proprio questo che preoccupa e destabilizza maggiormente le future mamme per le quali, poter contare su una figura cara in questo momento delicato è di grande aiuto e conforto. È proprio in questo punto che la figura dell’ostetrica sarà fondamentale: accompagna professionalmente e psicologicamente la mamma, le offre un supporto fisico ed emotivo, l’assiste con la mente, le mani e il cuore affinché la madre non sia mai sola. Anche in questo momento difficile vivere il parto in modo positivo è fondamentale per la mamma, il papà e il piccolo.
Al fine di avere un quadro generale più chiaro, la Società Svizzera di Ginecologia e Ostetricia (SSGO), gynécologie suisse ha pubblicato delle raccomandazioni utili, secondo le quali:
- Per dovere morale saranno effettuati solo gli atti medici necessari (urgenze, controlli di gravidanza, casi oncologici). Mentre esami preventivi, controlli annuali e controlli di routine saranno momentaneamente sospesi. In caso d’esame ecografico necessario, bisogna tenere in considerazione le misure d’igiene speciali. Inoltre, gli interventi chirurgici e conservatori (compresi i controlli di routine) che non sono considerati urgenti possono essere sottoposti a conseguenze penali e civili.
- I colloqui pre-operatori in previsione di interventi elettivi devono essere riportati o effettuati per telefono. Si possono effettuare visite via Skype.
- Bisogna evitare di iniziare terapie concernenti l’infertilità se non sono considerate urgenti. Le terapie in corso possono essere portate a termine.
Covid-19 e Gravidanza: cosa bisogna sapere
Contrarre il virus durante la gravidanza
Sembrerebbe che le donne in gravidanza non si ammalino più gravemente di Covid-19 rispetto alle donne della stessa età e non in gravidanza. Si consiglia alla maggior parte delle donne incinte che risultano positive al Covid-19, ma non hanno sintomi gravi, di rimanere a casa in auto isolamento fino a quando sono guarite. In caso di peggioramento devono mettersi in contatto col ginecologo o l’ospedale e seguire le istruzioni che le vengono date. Se i sintomi sono molto gravi viene consigliato di presentarsi al pronto soccorso ostetrico.
Le donne con altri problemi di salute, in particolare problemi polmonari, ipertensione, diabete, sovrappeso o HIV sono a maggior rischio di ammalarsi gravemente e in questo caso potrebbero essere consigliati controlli più ravvicinati rispetto ad altre donne in gravidanza in salute. È importante intervenire immediatamente quando ci si ammala in modo grave per prevenire gravi problemi alla madre o al bambino. I medici potrebbero richiedere una radiografia dei polmoni o altri esami. È stato notato che le donne che si ammalano in modo grave e che devono essere ricoverate in ospedale hanno un rischio aumentato di parto prematuro e perciò devono essere tenute sotto stretto controllo. Il paracetamolo (tachipirina) è un farmaco sicuro durante la gravidanza in caso di febbre.
Cosa succede ai bimbi se la mamma contrae il Covid-19
Anche se sono pochi i casi di donne che hanno contratto il virus all’inizio della gravidanza e che hanno già partorito, il virus non sembra essere trasmissibile dalla mamma al bambino durante la gravidanza. E non sembra che il Covid-19 aumenti il rischio di malformazioni fetali.
Inoltre, più si è vicini alla data presunta del parto, minori sono i rischi per il bambino.
Il rischio per il bambino aumenta se la mamma contrae l’infezione molto prima del termine. Inoltre è consigliabile il parto cesareo e la scelta di un centro adeguatamente attrezzato se la mamma ha problemi respiratori. Mentre se è un’infezione lieve è preferibile il parto vaginale.
Se la mamma contrae il virus e guarisce durante la gravidanza, deve sottoporsi a ecografie di controllo della crescita fetale che potrebbero andare ripetute ad intervalli di 2-4 settimane per tutta la gravidanza. Alcuni studi su virus simili al Covid-19, infatti, hanno suggerito che il bambino potrebbe non crescere adeguatamente in gravidanza dopo un’infezione simile.
Se si contrae il Covid-19 subito dopo il parto
In questo caso bisogna seguire le linee guida della propria regione. In Svizzera, infatti, non è chiaro se le madri con Covid-19 debbano essere separate dai loro neonati o meno, ma dovranno seguire i protocolli locali sull’infezione da Covid-19. Di solito si consiglia di rimanere con il bambino se ci si sente bene, ma in alcune circostanze potrebbe essere suggerito il separamento momentaneo della mamma dal bambino. Sarà il medico o l’ostetrica a consigliare il da farsi in base alla situazione. In generale è sempre bene lavarsi a fondo le mani prima di maneggiare il bambino, evitare di toccargli il viso con le mani, di tossire o starnutire nelle sua vicinanze. È consigliato l’uso della mascherina durante i momenti di maggior contatto, come il cambio del pannolino, il bagnetto o l’allattamento.
Seguire le mamme dopo il parto
Le misure incisive introdotte recentemente dal Consiglio federale al fine di ridurre il numero dei contagi ed evitare un sovraccarico del sistema sanitario svizzero riguardano anche le procedure concernenti il lavoro delle levatrici subito dopo il parto.
Le levatrici indipendenti sono più esposte al rischio di contagione perché sono a stretto contatto con le loro clienti. Inoltre, a causa del loro lavoro a domicilio rischiano di veicolare il virus di casa in casa. È consigliabile dunque l’introduzione di alcuni cambiamenti nello svolgimento dell’attività professionale, sia nell’ambulatorio ostetrico sia nelle visite a domicilio, cercando comunque di garantire l’assistenza perinatale e assicurare le cure ostetriche per tutte le donne e le famiglie anche durante la pandemia dovuta al coronavirus.
In generale è valida la regola che il contatto diretto deve protrarsi il meno possibile e la comunicazione o la visita deve essere svolta mantenendo la distanza di 2 metri. Le visite a domicilio e i controlli in ambulatorio vengono effettuati sulla base di una valutazione delle esigenze e dei rischi relativi alle situazioni specifiche. Tutti i colloqui di consulenza, se c’è accordo, dovrebbero avvenire per telefono o in videochiamata (Skype, FaceTime, Video-Call). Situazioni complesse di assistenza possono richiedere tuttavia un colloquio diretto con la cliente e la sua famiglia. Le levatrici in auto-isolamento o in quarantena possono -se lo stato di salute lo consente – fornire consulenza telefonica.