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21 November 2024
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Interviste

“Cosa faranno ad Amatrice quando gli aiuti non arriveranno più?”

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Cinzia Baccaro è partita per Amatrice per fare una donazione diretta a un ragazzo che ha perso tutto, ecco come ha vissuto la sua esperienza

baccaro1Cinzia Baccaro lavora da cinque anni per Alpha-Spitex, che propone un servizio di assistenza e consulenza (anche in lingua italiana) alle persone dai 20 anni in su, bisognose di cure. Il capo, Sasa Teric, di origini bosniache, vuole trasmettere ai suoi impiegati un messaggio importante: il lavoro è importante, ma la persona che si ha davanti lo è di più, e così ha dato a Cinzia Baccaro un compito particolare.

Cinzia, raccontaci della tua esperienza…
Comincerei spiegandovi il motivo per cui sono andata ad Amatrice. Il mio capo, proprietario di Alpha-Spitex, Sasa Teric, ha vissuto la guerra in Bosnia negli anni ’89-’90. Lui sa cosa significa ritrovarsi senza niente, senza cibo, senza vestiti, senza una casa, e così quando ha sentito del terremoto nel centro Italia mi ha incaricato di informarmi sulle necessità dei terremotati e di quelle zone.
Grazie a Bruno Indelicato sono entrata in contatto con la Croce Rossa di Rieti e lì mi è stato spiegato che momentaneamente, grazie alle numerose donazioni, non erano necessarie offerte di cibo o vestiario. A questo punto, Sasa mi ha detto di voler fare una donazione in denaro, ma invece di farla a un’organizzazione, mi ha dato il compito di trovare una famiglia o comunque qualcuno a cui poter fare una donazione diretta. È così che sono partita per Amatrice, dove sono arrivata il 3 settembre scorso.

Un compito, immagino, bello quanto difficile…
Sì, è stato un bel compito, ma è stato molto difficile, molto toccante. Da una parte è stato difficile perché arrivata lì ho capito quanto le baccaro2immagini che vediamo in televisione siano diverse dalle realtà del posto: è indescrivibile ciò che ho visto, è un disastro, è tutto distrutto. Poi certamente c’è gente spaventata, gente che piange e bambini che temono ogni minimo rumore. D’altra parte, non è stato neanche facile fare questa donazione, perché di bisogno ne hanno tutti. Ad ogni modo, arrivata lì, sono stata accolta da Cinzia Cataldi, Riccardo Padulla e Roberto Core della Croce Rossa di Rieti, che mi hanno accompagnata nei giorni in cui sono stata ad Amatrice. Quel che subito mi è saltato all’occhio, però, è anche il grande aiuto arrivato dai volontari di tutto il mondo.
Come hai trovato la persona a cui fare la donazione?
Parlando con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, a mio parere una persona molto umana e disponibile, sono venuta a sapere di C.*, un ragazzo di 21 anni che ha perso tutto: lui è riuscito a buttarsi dalla finestra, nella notte del sisma, ma sua madre 48enne, il padre 50enne, la sorella di 17 anni e la fidanzata di 20 sono morti sotto le macerie. La donazione è andata a lui: C. è rimasto solo con il nonno malato, la zia, che ha perso l’unica figlia, e la suocera. C. ha riportato una ferita abbastanza grave al piede, ma le ferite che porta dentro di sé non possiamo immaginarle.

baccaro3Siete ancora in contatto?
Sì, e continueremo a seguirlo. C. studia al Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila: inizialmente voleva lasciare gli studi, ma noi gli abbiamo detto che continueremo a seguirlo e a sostenerlo anche negli studi, anche perché è sicuramente questo che i suoi genitori avrebbero voluto. L’ultima volta che ci siamo sentiti viveva ancora sotto le tende e c’erano delle incertezze sulla possibilità di procurarsi dei container o delle roulotte. Al momento sto aspettando di avere notizie da parte di C. per capire in che modo si può sistemare. Lui non vuole andare via da lì, altri l’hanno fatto, sono andati in altre zone, da parenti o in albergo, ma lui non vuole lasciare il posto e come lui ce ne sono tanti altri.
Le persone in quelle zone, giustamente, si chiedono che ne sarà di loro il giorno in cui gli aiuti, i numerosi volontari etc. non arriveranno più. Cosa faranno non appena i media e le organizzazioni avranno perso l’interesse? Nessuno è riuscito a darmi una risposta.
Manuela Salamone
*Nome noto alla redazione

[email protected]

 

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