Premiato all’ultima Berlinale, il film sul tormentato pittore italo-svizzero Antonio Ligabue “Volevo Nascondermi” è atteso il prossimo 29 aprile nelle sale svizzere
La ripresa delle attività cinematografiche non poteva che avvenire meglio, portando sulle sale svizzere un vero e proprio capolavoro filmico, una pellicola che rimarrà nella storia del cinema: “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti con Elio Germano. Il film, prodotto da Palomar con Rai Cinema, ha riscosso un notevole successo alla 70a edizione della Berlinale, ricevendo il premio come Miglior fotografia, curata da Matteo Cocco, e l’Orso d’Argento a Elio Germano per la sua metamorfosi curata e dettaglia in Ligabue, il tormentato pittore italo-svizzero, protagonista del film.
“Voglio dedicare questo riconoscimento a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta e ad Antonio Ligabue che mi ha portato fino qui e alla sua grandissima lezione: che quello che facciamo in vita, rimane”, ha affermato l’attore romano durante la premiazione.
L’opera cinematografica, infatti, si impreziosisce dalla resa dell’attore protagonista, Elio Germano, che ci restituisce sullo schermo tutto l’animo inquieto e tormentato dell’artista naïf Antonio Ligabue. Nato Laccabue, da una famiglia di immigrati italiani trasferiti nella Svizzera tedesca, il protagonista crescerà come un disadattato tormentato dalle vicissitudini che sin dall’infanzia lo hanno segnato e che dai ricoveri svizzeri lo hanno portato in Italia per espulsione, appena 19enne, a vivere nella natura selvatica sugli argini del Po, prima di riuscire ad affermarsi per la sua potenza creativa.
Attraverso flashback e rimandi lo spettatore scoprirà l’indole selvaggia e inquieta del protagonista, ma anche l’impeto e l’estro che trasportava fortemente Ligabue – nome intensionalmente cambiato appena giunto in Italia – verso l’arte della pittura e scultura e che trasferiva a colpi di pennelli riccamente impregnati di colori o nella lavorazione nervosa della materia nelle sue opere, per lo più animali o soggetti esotici.
Un film forte che si avvale della forza mimica, anzi metamorfica come abbiamo detto prima, dell’attore Elio Germano, ma anche di una fotografia meravigliosa, l’ambientazione dettagliata e realistica, che ci restituisce un ritratto filmico forte, emozionante e di grande effetto sullo spettatore del pittore “el tudesc”, “Matt” come veniva definito dalla sua gente.
Antonio Ligabue, racconta Elio Germano sul palco della premiazione, “diceva sempre: ‘Un giorno faranno un film su di me’. Ed eccoci qui!”. Aveva ragione lui, l’artista matto, che per primo aveva capito il suo valore, tanto che, insieme alle sue opere, quello che rimane del pittore italo-svizzero è la fertile spinta creativa che permette di realizzare film di grande impatto come “Volevo nascondermi”, a conferma dell’eccellenza della sua arte.
Il film di Giorgio Diritti, in concomitanza con la ripresa delle attività cinematografiche, sarà proiettato dal 29 aprile nelle sale della Svizzera tedesca (Svizzera francese: dal 21 aprile 2021, Ticino: dal 6 maggio 2021).
Redazione La Pagina