La distanza tra i nostri wc e il mare? Molto più che breve di quanto si pensi. Il 10% dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane proviene, infatti, dagli scarichi dei nostri bagni. Rifiuti buttati nel wc che raggiungono il mare, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti, minacciando la fauna marina. Il 9% di questi rifiuti è costituito da cotton fioc: in sole 46 spiagge monitorate da Legambiente tra il 2016 e il 2017 con l’indagine Beach Litter, ne sono stati trovati quasi 7mila, due ad ogni passo sulla sabbia.
Nel Lazio, ad esempio, presso la spiaggia di Levante a Terracina, i volontari di Legambiente hanno contato tre cotton fioc ogni metro, migliaia i bastoncini quelli trovati a Fiumicino, sulla spiaggia di Coccia di Morto. I cotton fioc non biodegradabili erano stati banditi in Italia dall’art. 19 della legge 93/2001. Ma sono stati poi ‘riabilitati’ in seguito a una sentenza della Corte di giustizia europea del 2005 per motivazioni tecnico-normative.
Cotton fioc a parte, sulle nostre spiagge c’è un po’ di tutto: blister, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contatto.
Nasce per questo la campagna #NoRifiutinelWC, sviluppata da Legambiente e Ogilvy Change, la unit di Ogilvy & Mather che applica gli studi scientifici di economia comportamentale, psicologia cognitiva e psicologia sociale nella realizzazione di interventi finalizzati a orientare positivamente i comportamenti e le decisioni delle persone.
Lo scopo della nuova campagna è stimolare il cambiamento spontaneo e permanente di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema di portata globale come il marine litter: si calcola, infatti, che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono dritti nei mari e negli oceani del mondo e di questi una percentuale tra l’80% e il 90% di questi rifiuti è plastica. Il lancio della campagna è avvenuto in occasione del viaggio della Goletta Verde di Legambiente.
“Se i sistemi di depurazione non ci sono o sono inefficienti, come denunciamo da anni con Goletta Verde, tutto quello che buttiamo nel WC finisce in mare – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – Possiamo e dobbiamo invertire questo trend e per farlo bastano anche piccoli gesti come scegliere prodotti meno inquinanti, prevenire i rifiuti, differenziarli al meglio per riciclarli, ma anche evitare di usare i nostri WC come se fossero cestini della spazzatura”.
Ma per far fronte all’invasione di bastoncini “bisogna affrontare il problema anche dal punto di vista normativo, mettendo al bando i bastoncini per le orecchie non compostabili, sull’esempio di quanto l’Italia ha fatto con il bando ai sacchetti di plastica e in linea con la messa al bando dei cotton fioc voluta dalla Francia a partire dal 2020”, sottolinea Ciafani.
La nuova campagna di Legambiente viaggerà anche sui canali social con video, pillole informative, consigli e immagini delle conseguenze dei nostri comportamenti errati. Un ruolo fondamentale sarà quello degli stessi cittadini che potranno partecipare utilizzando l’hashtag #NoRifiutinelWC, postando foto di rifiuti trovati in spiaggia e in mare, ma comportamenti virtuosi assunti per risolvere il problema.
Il viaggio di Goletta Verde quest’anno diventa ancor più prezioso e importante dopo la conferenza mondiale degli Oceani all’Onu dove Legambiente ha presentando un focus sul Mediterraneo. Da anni Legambiente sta, infatti, studiando grazie ai suoi volontari questo problema (www.legambiente.it/marinelitter): monitorando centinaia di spiagge e chilometri di mare per comprendere meglio la fonte dei rifiuti marini; facendo analisi sulla riciclabilità delle plastiche disperse in mare e in spiaggia; indagando la presenza di microplastiche nei mari e nei laghi italiani. Una grande esperienza di citizen science riconosciuta a livello mondiale.
Fonte: adnkronos.com