Nuova tangentopoli? Di sicuro siamo di fronte ad un nuovo e pesante fenomeno di corruzione diffusa, ed allora chiamiamola CRICCOPOLI per intenderci.
La vicenda ha dell’incredibile poiché è venuto fuori grazie ad intercettazioni, che il Ministro Scajola possedeva un appartamento a Roma, pagato pochissimo, ma realmente acquistato con assegni che hanno lasciato molte tracce, dal gruppo di appaltasti e funzionari coinvolti negli scandali della Protezione civile: Anemone, Balducci e compagnia.
Nel giro personaggi davvero spregiudicati che in qualche intercettazione si sono disvelati cinici tanto da brindare al terremoto perché rappresentava un grande business. A sentire le intercettazioni c’è da chiedersi a che punto siamo arrivati e quanto senso ha parlare ancora di democrazia nel nostro Paese.
Lo scandalo non pare avere confini politici, poiché i personaggi sono nominati ora da centrodestra come nel passato dal centrosinistra. La cosa raccapricciante, è la facilità nell’ottenere appalti milionari senza gara e senza intoppi burocratici, poiché attraverso il filtro della Protezione Civile e delle emergenze si superavano le lungaggini burocratiche.
Gli appartamenti diventano luoghi per mascherare tangenti ed allo stesso tempo rappresentano tangenti in progress, perché si rivalutano con il tempo. Sono assegni in bianco messi a disposizione dalla Cricca che provvedeva anche a ristrutturazioni ed arredamenti di altri immobili. Sullo sfondo sprechi mirati e milioni di euro destinati sempre alle stesse persone nascosti dietro una concezione del fare, che poi diveniva “strafare, e strapagare”.
I funzionari deputati ai controlli, collaudi e quant’altro previsto nei lavori pubblici, a libro paga di Anemone e compari. Un po’ più raffinato del meccanismo partenopeo di Romeo, ma con una estensione territoriale nazionale.
Tralasciamo i particolari di cronaca che sono in continua evoluzione. Infatti è spuntata una lista segreta di Anemone nella quale comparirebbero diversi politici, Ministri, pubblici funzionari e militari, che hanno ottenuto favori da Anemone in cambio di possibili affari nel mondo degli appalti pubblici. Lunardi, il Ministro che affermò che con la “mafia bisogna convivere”, lo ricordate, sembra coinvolto in questi acquisti “facilitati” di immobili romani.
La vicenda ha richiamato anche altri scandali – fittopoli ed altro – tanto che si parla ormai di un sistema ben congeniato creato apposta per dissimulare le tangenti. Lo stesso Berlusconi, che non è personaggio delicato di stomaco in queste cose, ci è apparso “schifato” da questo andazzo. Sullo sfondo, come sempre ormai da un po’ di tempo, si muovono “donnine, massaggi, favori parentali, assunzioni fittizie e quant’altro il malaffare della politica ci ha abituati ad osservare.
Eppure una cosa molto semplice ed efficace si potrebbe fare subito, anzi dovremmo pretenderla noi elettori. Una bella, seria e semplice anagrafe patrimoniale degli eletti. Ad esempio, potremmo, noi all’estero, cominciare a farla con i nostri eletti, come esempio di trasparenza e spirito di servizio al Paese ed agli elettori.
Quali sono le proprietà in entrata degli onorevoli? Quali sono le proprietà al momento? Quali saranno le proprietà in uscita? Chi sono i loro portaborse / portavoce? Li hanno assunti regolarmente? Versano loro le prestazioni sociali previste dalla legge? Così si capirà, visto che i giudici ci hanno svelato un sistema di tangenti fondato sullo scambio acquisto di immobili attraverso mutuo agevolato parlamentare con aggiunta di capitale in nero (la tangente), quando la politica è fatta di vera politica e gli onorevoli non si arricchiscono grazie ad essa.
Badate bene, c’è da ritenere che facendo politica le persone dovrebbero diventare meno ricche e per questo, visto che essi dicono che a far politica si spendono molti soldi, giustificano il fatto di percepire oltre 15 mila euro al mese. Ma se uno entra in politica con le toppe e dopo un po’ ci si accorge che possiede case e ville, auto di lusso ed altri benefici, allora vuol dire che c’è qualche risposta che il soggetto in questione deve ai suoi elettori. È facile, è con l’anagrafe patrimoniale che uno esibisce in entrata ed al momento, così poi si capisce tutto al volo.
Se Scajola avesse reso pubblico il possesso di quell’appartamento a Roma pagato solo 600.000 euro, tutti ci saremmo accorti prima che era persona poco avveduta. Oggi i Parlamentari possono mostrarci la loro dichiarazione dei redditi prima dell’elezione e quella attuale di anno in anno. Sono personaggi pubblici, è giusto che dimostrino trasparenza e coraggio nelle loro cose private.
In definitiva lo stesso Berlusconi ha una anagrafe dei suoi possedimenti facilmente rintracciabile. Le case che si possiedono denotano la storia civica di una persona. La casa dei genitori, quella al mare, il mezzanino…suvvia, dichiaratevi! Così tutti noi capiremo se fate politica per farvi la casa o se fate politica per risolvere i problemi nostri e del Paese.
Vediamo quante dichiarazioni spontanee ci arrivano, perché non possiamo continuare a credere che alla fine sia tutta una “CRICCA” a vario modo ed a vario titolo. Abbiamo bisogno di gesti chiari, trasparenti ed unilaterali, altrimenti la politica non tornerà ad essere con la P maiuscola.
Massimo Pillera