Mattarella gioca la carta Draghi, ma la partita sembra tutt’altro che chiusa
Un Governo che non deve identificarsi con alcuna formula politica. Ha chiesto questo Sergio Mattarella facendo il nome del prof. Mario Draghi. Così oggi l’ex Presidente della Bce ha incontrato il Capo della Repubblica alle ore 12, un incontro atteso da tutti perché, si spera, potrebbe rappresentare l’epilogo di questo assurdo scempio della politica italiana.
Nonostante le 48 ore di tavolo, infatti, il mandato esplorativo di Roberto Fico non ha prodotto nulla: “non ho registrato l’unanime volontà di dare vita ad una maggioranza”, ha affermato il presidente della Camera. Nella stessa serata Sergio Mattarella ha comunicato la volontà di ricevere Draghi al Quirinale. Si auspica dunque un Governo tecnico, la politica ha fallito. Era così imprevedibile? Eppure tutto rientrerebbe nei “piani renziani”, come confermato dal messaggio twittato da un soddisfatto Matteo Renzi subito dopo la convocazione di Draghi: “Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il Governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia”. Nessuna polemica dopo che di polemiche si è alimentato fino a questo momento proprio l’Iv e dopo aver acceso la miccia della crisi.
Con machiavellico ingegno, infatti, Matteo Renzi si è reso protagonista di queste pagine oscure della politica italiana, ma cosa voleva davvero il leader di Iv? Forse qualche ministero in più? Forse la bicamerale, il Mes o cosa? Magari voleva semplicemente colpire Conte per colpire tutto il M5s?
Nasce attorno a questi interrogativi il sarcastico – ma poi neanche tanto – hashtag #renzipretendecose, dove si stilano le assurde richieste di chi chiede la luna ma in verità punta ad altro, più in alto. Si legge su Open: «La vera vittoria non è l’uscita di scena di Conte – racconta a caldo un senatore di Italia viva -, ma Mario Draghi a Palazzo Chigi. È il miglior premier possibile».
C’è chi dice no!
Ma se Renzi appare soddisfatto, non lo sono molti altri. Sarà difficile dunque trovare una larga maggioranza subito. Il Movimento appare allo sbaraglio, c’è chi dice no e chi non si pronuncia, alla fine arriva finalmente la voce unica che dichiara il No ufficiale: il M5s riconosce un unico e solo premier, ovvero Giuseppe Conte. Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
Anche il centrodestra si trova in difficoltà, se per FdI è un deciso NO, sembrano più favorevoli invece ... Ti piace questo articolo e vuoi continuare a leggerlo?