È quanto emerge dal sondaggio Eurobarometro della primavera 2011
Secondo il sondaggio Eurobarometro della primavera 2011, il sondaggio semestrale organizzato dall’Unione europea, gli europei ricominciano ad essere più ottimisti sulle prospettive economiche, e sempre più persone affermano che il peggio della crisi è alle spalle. Il 43% degli europei ritiene che le ripercussioni della crisi sul mercato del lavoro abbiano già raggiunto il loro culmine. Si tratta di un punto percentuale in più della popolazione rispetto al precedente sondaggio dell’autunno 2010 e 15 punti percentuali in più rispetto alla primavera 2009. Inoltre gli europei chiedono sempre più una maggiore cooperazione europea per affrontare la crisi ed evitare problemi in futuro. Quasi 8 europei su 10 ritengono che un maggiore coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri dell’UE sarebbe utile per affrontare la situazione economica. “Il più recente sondaggio Eurobarometro conferma che l’Unione europea sta gradualmente emergendo dalla crisi. I cittadini ritengono che l’UE stia prendendo misure efficaci contro la crisi e che siamo sulla via della ripresa,” ha detto Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea. “Il sondaggio rivela inoltre che la maggioranza dei cittadini ritiene che l’UE stia ora procedendo nella direzione giusta. Si aspettano che le istituzioni dell’UE e i governi nazionali continuino a far fronte alla sfida comune della crescita sostenibile e della creazione di posti di lavoro. Se agiamo tutti in maniera responsabile, l’Europa ha buone probabilità di uscire dalla crisi più forte di prima”. Se l’andamento generale nell’UE è positivo, permane però un certo scetticismo nei paesi che continuano a fare i conti con la recessione e con un aumento della disoccupazione. Vi sono differenze tra paesi più “ottimisti” e paesi più “pessimisti”. Una maggioranza di Stati membri, in particolare la Danimarca (68%), l’Estonia (64%) e l’Austria (62%), è del parere che gli effetti della crisi sul mercato del lavoro abbiano già raggiunto il loro culmine.
Di parere opposto i paesi ancora alle prese con la crisi, come il Portogallo (80%) e la Grecia (78%). Gli europei continuano a sostenere ampiamente il concetto “più forti lavorando insieme”. Il 78% (+3 punti percentuali rispetto all’autunno 2010) è favorevole ad una “più stretta sorveglianza da parte dell’UE quando vengono spesi fondi pubblici per salvare le banche e gli istituti finanziari”.