In occasione del 25° anniversario della quarta Conferenza mondiale sulle donne di Pechino, gli Stati membri dell’ONU hanno adottato a New York – nell’ambito della Commissione sulla condizione delle donne CSW – una dichiarazione politica nella quale riconoscono i progressi compiuti in numerosi settori. Allo stesso tempo, fanno osservare che nessun Paese ha raggiunto la piena parità tra donne e uomini e che persistono notevoli disuguaglianze in tutto il mondo. Durante i negoziati riguardanti la dichiarazione politica, la Svizzera ha difeso con successo i propri temi prioritari quali i diritti umani, il coinvolgimento della società civile, la lotta contro la violenza domestica e di genere, l’emancipazione economica delle donne, la parità salariale, un migliore riconoscimento del lavoro di cura non retribuito e la necessità di disporre di statistiche e dati affidabili
In tutti i Paesi del mondo permangono barriere strutturali che impediscono la realizzazione della parità tra donne e uomini. Povertà, disuguaglianze economiche oltre a pratiche e leggi discriminatorie sono sfide cruciali per l’attuazione della dichiarazione e della Piattaforma d’azione di Pechino. Tutti gli Stati membri dell’ONU sono chiamati a garantire alle donne una piena e uguale partecipazione ai processi decisionali a tutti i livelli e in tutti i settori della società. Questo è il presupposto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.
La Svizzera attua la «Piattaforma d’azione di Pechino»
Su scala globale, il divario retributivo tra donne e uomini supera ancora il 31 per cento. In Svizzera le donne guadagnano in media 1455 franchi in meno al mese rispetto agli uomini (2016). Il 44 per cento di tale differenza è inspiegabile e comporta una potenziale discriminazione salariale basata sul sesso. Con l’adesione all’Equal Pay International Coalition (EPIC) e la modifica della legge sulla parità dei sessi, la Svizzera ha compiuto due passi importanti verso il raggiungimento della parità salariale tra uomini e donne. In occasione del 25° anniversario della Dichiarazione di Pechino la Svizzera organizzerà – il 15 e 16 ottobre 2020 – l’ottavo Forum globale sulle statistiche di genere. In questa cornice verranno esaminate soluzioni per migliorare i dati sulle politiche in materia di uguaglianza tra donne e uomini, conformemente all’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.
Negli ultimi anni la Svizzera si è inoltre impegnata fermamente nella lotta contro la violenza sulle donne. In Svizzera, ogni due settimane una persona muore a causa della violenza domestica. Nella maggior parte dei casi si tratta di una donna. La Svizzera ha firmato la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul).
Sul piano internazionale la Svizzera sostiene numerosi programmi per l’indipendenza economica e la partecipazione politica delle donne e per la prevenzione della violenza di genere, concorrendo in tal modo all’attuazione della Piattaforma d’azione di Pechino.
64a seduta della Commissione sulla condizione delle donne 2020
La CSW è l’organo centrale dell’ONU in materia di parità di genere. Oltre alle delegazioni ufficiali di alto livello, che in genere comprendono oltre 100 ministri e ministre, all’incontro partecipano solitamente circa 5000 rappresentanti della società civile. La Svizzera è stata nominata membro con diritto di voto di questa commissione per quattro anni (2020-2024).
La 64a seduta della CSW, la cui durata da programma sarebbe di due settimane, avrebbe celebrato un importante anniversario: 25 anni fa Pechino ospitò la quarta Conferenza mondiale sulle donne dedicata al tema «Parità, sviluppo e pace». All’epoca, 189 Stati adottarono la cosiddetta «Dichiarazione di Pechino» e una «Piattaforma d’azione» con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza e l’emancipazione economica delle donne in tutto il mondo. Furono inoltre decisi provvedimenti per ridurre la povertà, migliorare la formazione, la salute e la posizione delle donne nel mercato del lavoro, ma anche per proteggere donne e ragazze dalla violenza sia nel contesto familiare che nei conflitti armati.
A causa della situazione attuale legata al diffondersi del coronavirus, l’evento è stato accorciato e ridotto a un incontro procedurale che ha avuto luogo lo scorso lunedì. L’incontro si svolge alla presenza delle rappresentanze permanenti degli Stati membri dell’ONU a New York e senza la partecipazione delle delegazioni dei rispettivi Paesi. Tutte le sessioni plenarie e gli eventi a margine sono stati cancellati.
DFAE