Salvatore Di Concilio, Toni Ricciardi, Morena La Barba… sono solo alcuni dei personaggi importanti della migrazione italiana in Svizzera. Le loro esperienze, i loro racconti prendono vita nell’ultimo documentario di Samir dal titolo “La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri”, dove esplora accuratamente la storia dei Gastarbeiter svizzeri attraverso gli occhi degli immigrati italiani.
Il regista Samir intreccia numerose testimonianze di personaggi contemporanei, spezzoni musicali, filmati e sorprendenti materiali d’archivio con i suoi ricordi personali. Utilizza la tecnica del motion-capture, nota in film come “Avatar”, per rappresentare la sua educazione nell’ambiente operaio locale.
Ma cosa ha spinto il regista Samir, nato in Iraq nel 1955 e venuto in Svizzera con i genitori all’inizio degli anni ‘60 a fare questo film proprio adesso? “Essendo io stesso immigrato in questo Paese da bambino, le persone migranti e le loro storie mi sono sempre state vicine – ha spiegato il regista in un’intervista di Teresa Vena per Filmbullettin – E ora ho un’età in cui ci si guarda indietro e si cerca di capire cosa è successo. Inoltre, sono cresciuto in un ambiente proletario e quindi ho sempre vissuto con i lavoratori italiani. E poiché in gioventù sono stato un attivista sindacale, il declino del cosiddetto movimento operaio era nella mia mente da molto tempo. Da qui è nata l’urgenza di raccogliere conoscenze ed esperienze che rischiavano di andare perdute”.
Ma, come per ogni cosa, anche il documentario del regista iracheno ha avuto un punto di partenza preciso che Samir ha individuato nell’estratto “di ‘Siamo Italiani’ di Alexander J. Seiler, in cui gli italiani devono spogliarsi alla dogana per la visita medica”.
Ma, come per ogni cosa, anche il documentario del regista iracheno ha avuto un punto di partenza preciso che Samir ha individuato nell’estratto “di ‘Siamo Italiani’ di Alexander J. Seiler, in cui gli italiani devono spogliarsi alla dogana per la visita medica”.
Per quanto riguarda la scelta dei protagonisti, Samir ha ammesso che “le conoscenze personali hanno portato a un numero sempre maggiore di connessioni incrociate. Mi sono state presentate persone attraverso organizzazioni di migranti o sindacati. Inizialmente avevo una versione di 4,5 ore e mi sono subito reso conto che avrei potuto parlare con molte più persone. Alla fine ho dovuto limitarmi, per questo mi sono concentrato anche sulla Svizzera tedesca”.
“La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri” è proiettato nelle sale svizzere da oggi, una coproduzione italo-svizzera educativa e commovente da non perdere!
“La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri” è proiettato nelle sale svizzere da oggi, una coproduzione italo-svizzera educativa e commovente da non perdere!
Redazione La Pagina