Da quando viene imposto il balzello dell’IMU raddoppiando l’imposta, il numero delle abitazioni riaccatastate è raddoppiato, praticamente ha mandato in malora più del 6% del patrimonio immobiliare italiano
Molti proprietari di case hanno preferito scoperchiarle e mandarle in malora piuttosto che subire un salasso continuo che non potevano sopportare. Pressati da una continua e assurda pressione fiscale, molti italiani proprietari di immobili, hanno optato per rimuovere le coperture dei tetti e fare marcire case, casette, villette e castelli, ma non solo, anche capannoni e complessi industriali non più utilizzabili per la crisi sopravvenuta di cui non si vede una fine.
Crisi che ha intaccato in modo significativo anche il mercato immobiliare rendendone quasi impossibile l’alienazione, ma con la sola certezza, che alle scadenze occorre onorare i pagamenti assurdi di IMU, TASI e TARI. Tutto questo sta innescando la fuga dal bene più amato dagli italiani, il mattone, oltre il 75% delle famiglie italiane vive in una casa di proprietà. Una forma di risparmio che negli anni ha consentito l’accumulo di un tesoretto stimato dall’ISTAT in oltre 5.526 miliardi di euro. È storia nota che dal 2008 il mercato immobiliare italiano ha accusato un duro colpo perdendo valore del 25-30% e come se non bastasse nel 2011 è stato dato il colpo finale all’economia immobiliare con un calo delle transazioni di oltre il 65%. Nel 2019 il tutto è tornato a galleggiare sulle 500/600 mila transazioni immobiliari l’anno ma ben lontano dalle oltre 900 mila case passate di mano negli anni migliori.
Di fatto il mattone non tira più come una volta, e c’è chi per evitare di essere salassato sulla seconda casa o su fabbricati, magari ereditati, decide di fare rimuovere la copertura del tetto e Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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