Sono in corso le trattative tra Vladimir Putin e vari capi governo con l’obiettivo per il Cremlino di mettere in pratica quanto annunciato il 28 settembre dallo stesso Putin alle Nazioni Unite: creare una grande coalizione anti Isis, come quella che si formò contro Adolf Hitler ai tempi della Seconda guerra mondiale. Sono “abbastanza vicini” gli obiettivi strategici di Russia e Stati Uniti per combattere il terrorismo, fanno sapere dal Cremlino, “eppure ci sono differenze sulle tattiche” e la situazione richiede la cooperazione di tutti i Paesi su questo tema.
Intanto la portaerei francese Charles de Gaulle, dispiegata nel Mediterraneo orientale, potrà utilizzare già da subito i suoi caccia contro lo Stato islamico (Isis) in Siria. Lo ha annunciato la scorsa domenica il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian. “Sarà operativa da domani”, ha dichiarato su radio Europe 1, nove giorni dopo gli attentati di Parigi rivendicati dall’Isis e costati 130 morti e 350 feriti.
Anche la Gran Bretagna potrebbe unirsi alla campagna aerea contro lo Stato Islamico in Siria prima di Natale. È quanto ha indicato la stampa britannica, rivelando che David Cameron si prepara a lanciare l’offensiva finale per convincere il Parlamento a dare la luce verde ai raid, dopo che all’inizio del mese la commissione Esteri dei Comuni ha bloccato il suo piano di partecipare ai bombardamenti.
Secondo quanto scrive The Times il premier intende, in una serie di incontri privati con i deputati conservatori che si sono uniti all’opposizione laburista nel votare contro, sul fatto che la Gran Bretagna debba cominciare a comportarsi ispirandosi a “Churchill non a Chamberlain” se vuole sconfiggere il terrorismo.
Askanews