Si intitola ‘Sul mare’ il nuovo film di Alessandro D’Alatri presentato a Napoli in prima nazionale. Ambientato sull’isola di Ventotene, e con un cast tutto napoletano, il film affronta vari temi: dall’amore tra due ragazzi, alle difficoltà nel trovare lavoro, fino alle morti bianche.
Tratto dal libro ‘In bilico sul mare’ di Anna Pavignano, il lungometraggio presenta al pubblico tre giovani attori: Dario Castiglio (figlio di Peppino di Capri), Martina Codecasa e Raffaele Vassallo. Con loro nel cast anche i più navigati Nunzia Schiano e Vincenzo Merolla.
‘Sul Mare’ racconta la storia di Salvatore, un ventenne spensierato che di mestiere fa il barcaiolo e d’estate porta i turisti in giro mentre d’inverno lavora, rigorosamente in nero, nei cantieri sulla terraferma. Un giorno Salvatore conosce Martina, una studentessa di giornalismo di Genova giunta sull’isola per fare immersioni. I due si innamorano e vivono una passionale storia d’amore, ma mentre per Salvatore lei diventa la cosa più importante e il centro di ogni suo pensiero, per Martina tutto è sempre complicato e non sembra essere mai pienamente felice. Quando la ragazza riparte per Genova, finisce l’idillio e Salvatore cade in depressione.
Dieci settimane di lavorazione per 3 milioni di euro di costo, girato tutto in presa diretta: questi i numeri che accompagnano il film, una produzione indipendente Buddy e Gang e Warner Bros Entertainment Italia.
Per le riprese sono state utilizzate nuove tecnologie digitali. “Quando ho iniziato a lavorare sulla sceneggiatura – ha detto D’Alatri – ho imparato a conoscere Ventotene, scoprendo che nel passato fu colonizzata da 28 famiglie di Torre del Greco. Per me è un film molto particolare, al quale voglio particolarmente bene, come un secondo esordio. Volevo fare un cinema senza la paura di sbagliare, esplorando magari anche nuove tecniche di ripresa”.
“Nel film troviamo due aspetti particolari – continua D’Alatri -. Da una parte racconto l’amore visto con gli occhi di un giovane ragazzo, Salvatore (Dario Castiglio), che soffre con una sensibilità femminile, e dall’altra parte metto in evidenza due Italie, una semplice, genuina, fatta di lavoro, quella di Salvatore, e l’altra, quella di Martina (Martina Codecasa) fatta di insoddisfazioni”.