Abbiamo incontrato nella nostra redazione Davide Piscopo, responsabile di Alleanza Nazionale (il partito di FINI) in Svizzera. Distinto, con sguardo salentino, Piscopo non si sottrae alle domande e delinea un quadro chiaro della situazione del centrodestra in Svizzera. Ci appare una persona schietta ma allo stesso tempo prudente, perché conscia del fatto che il quadro politico del centrodestra è in piena evoluzione, anche se, alla luce degli avvenimenti di questa settimana, dobbiamo dargli atto di aver avuto fiuto relativamente ai rapporti tra AN e Forza Italia. Intanto grande attesa per la prima assemblea generale di AN, il 23 novembre prossimo alla Casa d’Italia di Zurigo
Vi apprestate a svolgere una assemblea di AN il 23 novembre a Zurigo, presso la Casa d’Italia: perché Zurigo?
Sarà la 1° importante assemblea generale di AN ed abbiamo deciso di tenerla nella capitale politica degli italiani in Svizzera cioè Zurigo. All’assemblea parteciperanno l’on. Zacchera, responsabile di AN, il direttore dell’ENAS esteri, Aldo Di Biagio, e Luigi Ferretti, direttore del quotidiano “l’Italiano”. E’ nostra intenzione ripartire da AN per sviluppare all’estero una politica di centrodestra chiara e lineare.
Ma in concreto cosa ha fatto e cosa vuole fare AN per gli italiani all’estero?
Intanto fino ad oggi vi era la presenza del CTIM e possiamo affermare che, dopo diversi contrasti ed un dibattito effervescente, abbiamo superato quella fase. Oggi i tempi sono maturi per parlare di Alleanza Nazionale all’estero. Cosa abbiamo fatto in concreto? Intanto, a partire dal 1971 possiamo affermare la nostra primogenitura della lotta per il diritto di voto degli italiani all’estero, in tempi nei quali non tutti si sono affiancati e battuti per ottenere ciò. Se oggi abbiamo la legge sul voto all’estero lo dobbiamo ad AN. In concreto siamo per un cambiamento delle modalità di voto, perché nutriamo dubbi sulla correttezza degli attuali meccanismi. Inoltre, la nostra attenzione è sempre rivolta al tema della condizione e dell’efficienza dei consolati: si assiste ad interminabili file, a carenze di personale e risorse. C’è bisogno di intervenire presto per assicurare servizi dignitosi ai nostri connazionali.
Come intendete muovervi?
Con il superamento del carattere associazionistico dei CTIM, oggi siamo un partito che ha una rilevanza nazionale e quindi vogliamo lavorare insieme agli altri partiti per risolvere i problemi degli italiani all’estero. Sarebbe bene, qui in Svizzera, sedersi tutti intorno ad un tavolo, insieme agli altri partiti, e cercare la soluzione ai tanti problemi.
E con i vostri alleati?
Abbiamo, “conversazioni animate”. Il nostro obiettivo è ottenere ciò che ci meritiamo.Abbiamo una pattuglia di eletti nei Comites – 6 membri – e contiamo di aumentare significativamente la nostra presenza in questi organismi. Lo dico con rammarico, ma Forza Italia conta soprattutto sull’immagine mediatica; noi vogliamo essere vicini ai connazionali. Ed il nostro stile, la nostra storia di vicinanza agli italiani all’estero ci può permettere di raggiungere risultati migliori; ripeto, vogliamo ottenere ciò che ci meritiamo.
E con Tremaglia, com’è il rapporto?
Direi fondamentale. Vede Mirko Tremaglia è il nostro portabandiera all’estero. Oggi i parlamentari sono eletti con circa un 25% degli aventi diritto al voto. C’è un territorio vastissimo di opinione pubblica – circa il 78% – che non segue i partiti o le forme organizzate di emigrazione. In questo territorio credo che AN possa giocare la sua parte ottenendo ottimi risultati. Oggi siamo grati a Tremaglia, ma il nostro futuro è targato AN. Tremaglia resta il simbolo degli italiani all’estero, ma è impensabile riproporsi come nelle elezioni del 2006. La sua dedizione al mondo dell’emigrazione, il suo carisma sono l’anima di AN all’estero, tutti dovrebbero essere grati a quest’uomo.
Il sen. Micheloni se oggi è al senato, lo deve al Ministro Tremaglia, indipendentemente dai voti ricevuti.