Lo show, che prende il posto lasciato da “Annozero”, non infastidisce Michele Santoro, che lo garda da casa
Sulle ceneri di X-Factor è nato il nuovo show targato Rai, Star Academy, che ha debuttato con un doveroso tributo ad Amy Winehouse. Musica, aspiranti rockstar, televoto, ospiti, giudici e tutor sono gli ingredienti principali dello show condotto brillantemente da Francesco Facchinetti, tornato negli studi di X-Factor, traslocato su Skyuno. Prodotto da Rai2 in collaborazione con Endemol Italia, che ha affidato la direzione artistica a Ferdinando Salsano, il nuovo programma vede sfidarsi, ogni giovedì, per 12 puntate, nello spazio lasciato da Annozero, un gruppo di ragazzi seguiti nel loro percorso artistico da quattro tutor: Gianluca Grignani, Mietta, Ron e Syria. Michele Santoro, al lavoro al suo nuovo programma Comizi d’Amore, secondo quanto trapela, non vede come un affronto che al suo posto vada in onda Star Academy, che ha anche seguito. Lo show è una sfida tutti contro tutti. I 17 ragazzi – la più piccola Federica, ha 14 anni, la più quotata al momento è Chantal, originaria della Tanzania ma residente in Liguria – non si esibiscono mai da soli, ma sempre in duetti o in gruppo, con gli ospiti o con gli stessi tutor, accompagnati dall’orchestra diretta dal Maestro Umberto Iervolino e da un corpo di ballo Il giudizio è diviso per il 50% tra i giudici – una severa e pimpante Lorella Cuccarini, l’esperto Roy Paci, l’ironica Nicola Savino e un’emozionata e generosa Ornella Vanoni – e per il restante 50% il televoto. Gli ultimi tre della classifica vanno in nomination e sono a rischio eliminazione nella puntata successiva. Partito a razzo con ‘We will rock you’, lo show ha visto Biagio Antonacci, Marco Mengoni e Max Pezzali dividere il palco con i talentuosi ragazzi. “Non togliete mai a questi ragazzi la naturalezza, che è più importante della tecnica e di qualsiasi altra cosa”, ha detto Antonacci. E così ecco scorrere le note di Vasco Rossi e Ligabue, Elton John e i Queen, Rihanna, Katy Perry e Barry White. In realtà, Star Academy non è neanche una novità, ma riporta in vita uno dei primi talent sbarcati nei palinsesti italiani, l’Operazione trionfo di Miguel Bosè. Sembra però che l’esperimento di Rai2, che ha provato a sostituire X-Factor, il talent emigrato su Sky, con un format simile (che è anche l’originale), non ha funzionato come ci si aspettava. Il paragone con lo show che ha sostituito è impietoso: X-Factor l’anno scorso alla prima puntata è arrivato al 17 per cento (il talent prodotto da Endemol ha esordito con il 6,4 per cento) e la media stagionale è stata dell’11,4, anche se giova ricordare che il debutto assoluto di X-Factor nel 2008 fece poco più del 9 per cento. Certo, Star Academy è solo all’inizio, magari avrà il tempo di recuperare (sempre che non venga subito cancellato), però la strada è impervia: lo show è apparso pasticciato soprattutto per la formula scelta dei concorrenti tutti insieme sul palco. Ma la domanda è una: perché la Rai ha lasciato andar via uno show che piaceva ai ragazzi e reggeva gli ascolti, per mettercene uno praticamente identico, con lo stesso conduttore, nello stesso studio, ma che fa la metà di audience? Perché – a suo tempo motivarono la scelta i dirigenti – X-Factor costava troppo. Ora lo show prodotto da Magnolia debutterà su Skyuno: il 20 ottobre, di giovedì, proprio nella stessa serata del talent di Rai2, con la supergiuria Ventura-Arisa-Elio-Morgan. Chissà se là, sul satellite, la forte spesa sarà ricompensata.