Detenuto in Turchia dallo scorso 9 aprile, finalmente il regista e giornalista italiano Gabriele Del Grande è tornato a casa. Alfano: “soddisfatto del lavoro che è stato fatto da tutti”
La vicenda ha tenuto col fiato sospeso molti: lo scorso 9 aprile il reporter, regista e blogger di Lucca, Gabriele Del Grande, di 34 anni, era stato fermato al confine con la Siria, dove stava facendo alcune interviste, e poi trattenuto in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. Dopo diversi giorni di lavoro per il governo finalmente la situazione si è risolta per il meglio e Del Grande ha potuto fare ritorno in Italia il 24 aprile scorso con un volo diretto a Bologna.
I fatti
Del Grande, originario di Lucca, è il regista di “Io sto con la sposa”, docufilm del 2014 sulla vera vicenda di un gruppo di profughi siriani accompagnati in Svezia con lo stratagemma di un corteo nuziale. Nei suoi lavori c’è sempre l’interesse alle vicende umane, soprattutto per quel che riguarda le storie di profughi, clandestini e sui migranti e in particolar modo sulle vicissitudini che affrontano per poter raggiungere la nostra terra.
Giunto nel Paese il 7 aprile scorso per raccogliere materiale per un libro sui profughi siriani, il 9 aprile è stato arrestato al confine fra Turchia e Siria. Le autorità turche non avevano reso noti i motivi del fermo. Solo il 21 aprile, il console italiano a Smirne Luigi Iannuzzi e l’avvocato turco Taner Kilic avevano potuto visitarlo nel centro di Moglu dove era detenuto e dove aveva iniziato uno sciopero della fame che interrompe il giorno prima del rilascio, il 23 aprile, quando riesce per la prima volta da quando era detenuto a parlare con la moglie in Italia.
L’arrivo in Italia
“Sto bene, il problema è stata la detenzione, la privazione della libertà personale. Non ho subito alcun tipo di violenza”, ha detto Gabriele Del Grande non appena è giunto in Italia. “Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un paese amico”, ha spiegato. Ad attenderlo i familiari e la compagna che è stata avvisata direttamente dal ministro Alfano dell’arrivo di Del Grande: “Il ministro Alfano mi ha chiamata alle 7:30 del mattino dicendomi che l’aereo stava decollando. È un giorno liberatorio” ha raccontato Alexandra D’Onofrio a ‘Radio Capital’, subito dopo la notizia della sua liberazione. “Noi sapevamo che il ministro stava facendo il più possibile”.
Il lavoro del governo
L’annuncio della liberazione di Del Grande è arrivato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano su Twitter: “Gabriele del Grande è libero. Gli ho parlato adesso, sta tornando in Italia. Ho avuto la gioia di avvisare i suoi familiari. Lo aspettiamo”, ha scritto il ministro subito dopo che era certa la liberazione dell’italiano. Il ministro degli Esteri ha puntualizzato di come il governo si muovesse da giorni per la liberazione del connazionale in maniera silenziosa: “La notte è passata al lavoro, è stato un lavoro in realtà silenzioso in questi giorni, comunque è andata bene, sono molto soddisfatto di questo” ha detto a Rainews Alfano commentando la liberazione di Del Grande. “Sono davvero soddisfatto del lavoro che è stato fatto da tutti e del fatto che Gabriele torni a essere un uomo libero”.
Con una nota dal Palazzo Chigi, Gentiloni ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro di liberazione che è “frutto – sottolinea Gentiloni – dell’impegno svolto con discrezione e determinazione dalla nostra diplomazia”.
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foto: Ansa