A due anni di distanza dalla presentazione di un memoriale presentato al tribunale da Eugenio Gallerani, avvocato della famiglia Bergamini, si riaprirà il caso del giocatore ritenuto suicida in una sentenza del 1992
Oggi si parla di uomini che ammazzano le donne, in genere ex fidanzate o ex mogli che gli assassini non si rassegnano a perdere e che vorrebbero che appartenessero sempre a loro. Ultimamente, però, i magistrati stanno indagando una donna di 43 anni, Isabella Internò, accusata di aver fatto ammazzare l’uomo di cui si era innamorata e che voleva tutto per sé. Il ragazzo che nel 1992 un tribunale stabilì che si era suicidato gettandosi sotto un camion il 18 novembre del 1989 su una strada nei pressi di Roseto Capo Spulico (Cosenza) proprio sulla base della parola di Isabella, si chiamava Donato (detto Denis) Bergamini, giocatore di serie B del Cosenza. Ora, a due anni di distanza da un memoriale presentato nel 2011 al tribunale dall’avvocato della famiglia Bergamini, Eugenio Gallerani, in cui si mette in dubbio la storia del suicidio, se ne sta occupando la procura con un’indagine in cui è coinvolta l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, anche perché il Ris di Messina ha studiato il caso ed ha concluso che Denis Bergamini, quando fu investito e trascinato da un camion per 200 metri, era già morto. Ucciso e messo sulla strada per simulare il suicidio. Il Ris di Messina è giunto a questa conclusione analizzando la dinamica dei fatti, le ferite riportate e gli oggetti che il povero ragazzo aveva con sé, al collo, alle braccia e nelle tasche. L’inchiesta è stata, dunque, ufficialmente riaperta con l’accusa di omicidio volontario alla sua ex fidanzata, ritenuta non l’esecutrice materiale del fatto, ma la mandante.
La storia tra Isabella e Denis inizia nei primi mesi del 1986: lei ha 16 anni e lui 23. L’anno seguente, Isabella rimase incinta, la gravidanza era di cinque mesi quando lui le disse che avrebbe riconosciuto il bambino ma che non voleva sposarsi. Stando alle testimonianze di amici e familiari, Isabella, che non aveva detto niente a nessuno dei suoi familiari, ebbe paura delle reazioni della gente e dei suoi parenti, per cui accettò il suggerimento di una zia torinese del calciatore che, appunto, in virtù della mentalità del posto, le consigliò di abortire. L’aborto avverrà effettivamente dopo poche settimane a Londra.
Tra i due, però, cominciano i primi segni di crisi. Secondo gli amici di lui, Isabella “era troppo opprimente”, “gelosa ed ossessiva a livello morboso”. Mentre per lui il pensiero costante era il calcio, per lei era Denis. Insomma, i rapporti si guastarono al punto che lui decise di lasciarla nel corso del 1989.
E qui comincia la danza delle testimonianze, dei timori, delle reazioni. Il padre di Denis invitò il figlio “a pensarci bene” e aggiunse: “Guarda che lì non si porta via la pelle a lasciare una ragazza”. Il figlio gli rispose: “Ma cosa dici, papà! Il mondo è cambiato anche qua. Stai tranquillo”. Già prima, comunque, i due si erano lasciati e rimessi insieme, fino a quando Denis non si fidanzò con una nuova ragazza. Isabella non accettò la sua decisione, tempestandolo di telefonate, a cui lui non rispondeva. Lei insisteva, al punto che lui confidò a degli amici: “Non riesco a liberarmene, me la ritrovo dappertutto”. La moglie del calciatore Maurizio Lucchetti, amico di Denis, ad Isabella che le confidò che l’aveva perso definitivamente dopo che Denis si era messo con la sua nuova fidanzata, disse: “Passano tanti tram, prenderai il prossimo”. Al vaglio dei magistrati c’è la risposta di Isabella: “No, Tiziana (la moglie di Lucchetti, ndr), io lo voglio mio. Piuttosto che sia di un’altra preferisco che muoia”. Subito dopo, ha rivelato Tiziana, da lontano si avvicinarono un paio di ragazzi, che Isabella disse che erano suoi cugini e aggiunse: “Tizià, cambiamo discorso, se sanno lo ammazzano”.
Il 18 novembre del 1989, due settimane dopo questo scambio tra Tiziana e Isabella, Denis morì, ufficialmente travolto da un camion. A dire che Denis si suicidò buttandosi sotto il camion fu proprio Isabella, che testimoniò in tribunale che l’aveva visto lei buttarsi sotto il camion. Ma loro, in quel periodo, non stavano più insieme, per cui gl’inquirenti si sono chiesti come mai lei era lì. I magistrati ritengono, invece, che Denis era già morto e che il suo corpo fu messo sulla strada proprio per simulare il suicidio.
Isabella Internò oggi ha 43 anni, è sposata con un agente di polizia giudiziaria ed ha due figlie. Intervistata, ha dichiarato ribadendo la sua versione dei fatti: “Denis si è suicidato, nessuno potrà cambiare la verità di quello che ho visto 24 anni fa. Denis si è tolto la vita. Ora, però, dopo un indegno accanimento contro di me e la mia famiglia, potrò difendermi in un processo: tirerò fuori gli artigli”.
Inutile aggiungere che il processo sarà movimentato.