La Juventus non regala nulla, il derby decisivo per Rome e Lazio, il Napoli spera; la Fiorentina vede l’Europa; il Cagliari terza retrocessa
Dopo l’impresa di Madrid, che è valsa la finale di Champions League, la Juventus (1-2) in campionato non lascia niente e vince anche a San Siro contro l’Inter. I nerazzurri probabilmente non conquisteranno un posto in Europa League, che alla fine di un campionato deludente non meriterebbero. Contro i campioni d’Italia, che erano privi di cinque titolari, hanno buttato via una partita che era nelle loro mani grazie al gol di Icardi. Poi l’Inter non incide più e si fa rimontare dalla Juventus 2, che quando fa sul serio anch’essa, concede poco e colpisce con regolare efficienza: Marchisio su rigore e Morata con un destro sul quale Handanovic compie una papera. Archiviata la pratica Inter, i bianconeri preparano la finale di Coppa Italia contro la Lazio in programma mercoledì, formazione che la Juventus ha battuto due volte in campionato. Allegri vuole sfatare il tabù e riportare il trofeo in casa Juventus dopo 20 anni.
Si deciderà nel derby capitolino la lotta per il 2° posto. All’importante vittoria della Lazio (0-1) in casa della Sampdoria, la Roma (2-1) risponde battendo con fatica l’Udinese. Fondamentale la vittoria della Lazio sui blucerchiati che si rilancia e permette di iniziare nei migliori dei modi il ciclo terribile che la vedrà opposta a Roma e Napoli nei due ultimi turni. Dopo aver subito una Sampdoria superiore e sciupona (due palle-gol fallite), Gentiletti trova il gol partita, poi la Lazio è brava ad amministrare una vittoria, che a Marassi era riuscita solo alla Juventus, quest’ultima l’avversaria mercoledì 20 maggio nella finale di Coppa Italia. La Sampdoria resta in corsa per l’Europa e avrà un calendario dalla sua parte. Forse il miniritiro della Roma ha prodotto i suoi effetti, ma quanta sofferenza per battere l’Udinese. La squadra di Garcia non è stata bella, ma determinata a prendersi la vittoria. Un successo che permette il controsorpasso alla Lazio al 2° posto e permette alla Roma di affrontare il derby con il vantaggio di avere 2 risultati su 3 a disposizione. Comunque i laziali sembrano avere qualcosa in più, ma sarà un derby giocato sui nervi e sulla tattica. La partita è stata posticipata a lunedì 25 maggio su richiesta della Lazio.
Fatica anche il Napoli (3-2) ad avere ragione del già retrocesso Cesena. Con la vittoria, la squadra di Benitez resta in scia di Roma -4 e Lazio -3 lanciando lo sprint finale per la Champions League. Grande protagonista della serata il belga Mertens che segna una doppietta e serve l’assist a Gabbiadini. Bella gara soprattutto nel primo tempo, con i romagnoli che onorano fino in fondo l’impegno e con due gol di Defrel tengono in apprensione il Napoli, capace di grandi giocate e delle solite amnesie in difesa. Nella ripresa il Napoli aumenta la pressione, trova il vantaggio, ma rischia di subire il pari. La speranza per il 3° posto passerà prima da Torino contro la Juventus e culminerà nello scontro finale contro la Lazio.
Reduce dalla delusione in Europa League la Fiorentina (3-0) si ritrova e difende il 5° posto battendo il Parma. La gara è stata decisa già nel primo tempo con Gonzalo Rodriguez e Gilardino, la terza rete è siglata da Salah. Gli ultimi impegni di campionato, Palermo e Chievo, sono sfide abbordabili per difendere il posto che porta in Europa League. Il Parma è sembrato assente e ha avuto sprazzi di orgoglio e occasioni da rete. I suoi problemi sono ben altri di quelli di classifica.
All’Europa ci crede ancora il Genoa (1-4) di Gasperini che ha travolto l’Atalanta a Bergamo. Due soli punti lo separano dalla Fiorentina e se riproporrà la prestazione di Bergamo, sognare è lecito. È stata la prova di una squadra che gioca a memoria e che nella ripresa ha dilagato con i gol di Bertolacci e la doppietta di Iago Falque. Festeggia in sottotono l’Atalanta per la matematica certezza della permanenza in Serie A, dopo la sconfitta interna del Cagliari (0-1) ad opera del Palermo. Un gol di Vazquez condanna i sardi alla retrocessione dopo 11 anni di Serie A. È l’epilogo di una stagione completamente sbagliata che era iniziata con il progetto Zeman, mai andato in porto, neanche dopo il suo ritorno al posto di Zola. Il Cagliari ora dovrà pensare a ricostruire la squadra con un progetto che lo riporti al più presto in massima serie. Il Palermo ha aggiunto un’altra perla alla sua ottima stagione raggiungendo quota 46 punti assieme al Milan, sconfitto a Reggio Emilia. L’attaccante del Sassuolo (3-2) Domenico Berardi è l’incubo dei rossoneri. Dopo le quattro reti dello scorso campionato, che sono valse l’esonero di Allegri dal Milan, si ripete e affonda con una tripletta il Milan di Inzaghi. La gara senza obiettivi per le due squadre è stata caratterizzata dall’ennesimo gol fantasma (il primo di Berardi), dalla rimonta sul 2-2 del Milan e dall’espulsione di Bonaventura, che ha condizionato la sua squadra.
Due gol di Maxi Lopez permettono al Torino (2-0) di battere il Chievo. Una vittoria a sottolineare un campionato giocato al di sopra alle aspettative e coronato da un lodevole cammino in Europa League. Competizione alla quale i granata possono ancora qualificarsi, ma le possibilità sono ridotte al lumicino. Il Chievo non ha fatto resistenza, dopo avere compiuto l’impresa salvezza con largo anticipo. I clivensi hanno perso però la supremazia cittadina facendosi scavalcare dai cugini del Verona (2-1), che hanno sconfitto l’Empoli. Una vittoria che arriva in rimonta ed è meritata. I toscani resistono un’ora e giocano alla pari, cedendo fisicamente nel finale.
Classifica 36° giornata
Juventus 83; Roma 67; Lazio 66; Napoli 63; Fiorentina 58; Genoa 56; Sampdoria 54; Inter 52; Torino 51; Milan e Palermo 46; Verona 44; Sassuolo 43; Chievo 42; Udinese e Empoli 41;; Atalanta 36; Cagliari 28; Cesena 24; Parma 17 (-7)