Entro il primo di giugno l’ex Ministro degli esteri potrebbe essere incaricato dal Consiglio Ue come inviato nel Golfo Persico. Lega: “è vergognoso”!
Il silenzio politico dell’ex Ministro degli Esteri aveva uno scopo ben preciso che è stato reso pubblico proprio in questi giorni, mantenere il profilo basso, stare alla larga dai vari commenti e dalle vicissitudini politiche italiane per arrivare al ruolo agognato di inviato speciale Ue nel Golfo Persico. La nomina di Luigi Di Maio approderà al tavolo degli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza nella riunione del 27 aprile, ma già c’è chi si è pronunciato a favore della sua nomina. Pare che l’ex titolare della Farnesina sia “il candidato più adatto”, quello con “il profilo politico internazionale” migliore per rappresentare l’Europa nel Golfo Persico, come ha affermato il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell nel presentare l’ex leader del M5s ai Ventisette. Non è una novità, già un anno fa si vociferava sulla possibilità di Di Maio come emissario di Bruxelles in una regione delicatissima e con partner di una importanza rilevante per gli interessi economici, energetici e commerciali europei, nello specifico con Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran. Di Maio, infatti, era stato indicato da Mario Draghi, ma da allora le cose in Italia sono notevolmente mutate, tanto che oggi una tale nomina non trova per nulla i consensi della maggioranza di Governo.
“Con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto in Italia ed in Europa mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso. – è il duro commento del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini – Non è l’unica iniziativa curiosa da parte delle istituzioni europee che sono più ideologiche che pragmatiche. Penso alle direttive case green, auto green, carni sintetiche, formaggi finti, vini farlocchi. Conto che ci ripensino perché in Italia ed in Europa ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri. Non è una questione personale” precisa Salvini.
Il disappunto sulla proposta di nomina di Di Maio a emissario Ue nel Golfo, viene espressa da più parti dove diverse fonti di Governo vanno ripetendo che il nome di Luigi Di Maio “non è del governo Meloni”, che tale scelta anzi crea “disagio” anche se comunque “legittima”.
In difesa dell’ex Ministro degli esteri interviene il presidente nazionale di Centro Democratico Bruno Tabacci che in una nota pubblica dichiara che “Non fanno onore al Paese per quanto sono pretestuose e provinciali le critiche provenienti da alcuni esponenti del Governo e della maggioranza circa l’indicazione da parte del Commissario europeo Borrell del nome di Luigi Di Maio per il ruolo di inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. Di Maio era l’unico italiano in una rosa di ex ministri degli Esteri di diversi Paesi europei candidati a quel ruolo e l’indicazione spetta allo stesso Borrell che evidentemente lo ha ritenuto il più adatto all’incarico. Peraltro Di Maio è stato il ministro degli Esteri del governo Draghi con il sostegno di tutti i partiti, anche del centrodestra, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia. Non mi pare molto intelligente ora fingersi smemorati”.
Il Comitato, composto dai Rappresentanti dei 27 Stati membri presso il Cops, però, ha preso atto della nomina proposta dall’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell senza che ci sia stata alcuna discussione sul punto. Quindi, anche l’Italia si è espressa dunque a favore della carica di Di Maio, ma per la Lega Di Maio inviato nel Golfo è “ una grave mancanza di rispetto”, così ha annunciato di voler convocare il Consiglio europeo in commissione all’Europarlamento per fare chiarezza su quanto sta accadendo. “Gli Italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia ed a migliaia di diplomatici in gamba”, riferiscono fonti della Lega.
Redazione La Pagina