Sia in Svizzera che in Italia aumentano le neomamme over 40
Diminuiscono in Italia le baby-mamme, aumentano invece le neomamme con più di 40 anni. Nel 2013, anno in cui sono nati circa 20mila bimbi in meno rispetto all’anno precedente, 8.085 ragazze con meno di 19 anni hanno partorito negli ospedali (erano 9.817 nel 2010, con una diminuzione del 17%). Ma negli ultimi anni, si è assistito anche a un aumento del 12% delle neomamme over 40: nel 2010 erano 34.770 mentre adesso sono 39.835, oltre l’8% di tutte le partorienti italiane. È quanto si evince da una conferenza stampa indetta a Roma dalla Sigo (Società italiana di ostetricia e ginecologia) per presentare il novantesimo congresso che si terrà a Milano dal 18 al 21 ottobre, in occasione dell’Expo. “Accogliamo con soddisfazione questo dato ma resta ancora molta strada da percorrere. In Italia, infatti, ci sono ancora forti differenze tra i vari territori – spiega il professor Paolo Scollo, presidente Sigo – solo in alcune zone l’uso dei contraccettivi raggiunge i livelli europei e oltre il 60% delle giovanissime madri italiane viene da Regioni del Mezzogiorno. Rinnoviamo il nostro appello alle Istituzioni affinché sia approvata una legge che renda obbligatoria l’educazione sessuale in tutte le scuole del nostro Paese”. “Mettere al mondo un figlio in età avanzata, dal punto di vista medico e scientifico, non presenta particolari problemi – sottolinea invece Mauro Busacca vice Presidente Sigo – è una tendenza ormai consolidata e noi ginecologi siamo in grado di gestire anche questo tipo di gravidanze”.
Dello stesso argomento si è parlato qualche mese fa in Svizzera con Roland Zimmermann, direttore della clinica per ostetricia all’Universitätsspital di Zurigo, che ha espresso un parere diverso dichiarando che “Le donne che partoriscono in Svizzera sono sempre più grandi, così aumenta il rischio di complicazioni”. Il suo commento era dovuto ad una statistica secondo la quale negli ultimi dieci anni si sarebbe raddoppiato il numero di bambini con trisomia 21. Questo nonostante il fatto che, secondo le stime, in Svizzera il 95% dei feti con sindrome di down vengano abortiti.
Con l’età avanzata della madre aumenterebbe inoltre il rischio di trisomia 13 e 18, disturbi di cromosomi che portano il più delle volte alla morte del bambino poco dopo la nascita. Anche il rischio di parti prematuri aumenterebbe. Zimmermann aveva sostenuto che “donne giovani devono essere incoraggiate ad avere figli prima”. La clinica di Zimmermann tramite delle brochure vuole sensibilizzare le donne giovani su questo argomento, “È importante che lo diciamo a tutta la generazione: ‘È un vantaggio avere figli presto’”, aveva detto ancora Zimmermann. Il messaggio principale è che se una donna partorisce a 25 anni, il rischio della trisomia 21 diminuisce della metà in confronto ad una donna che partorisce a 30 anni.
L’argomento è stato discusso anche dai politici, la Consigliera nazionale del PS Nadine Masshardt aveva detto: “È importante informare giovani donne e uomini sui vantaggi e gli svantaggi di una gravidanza quando si è giovani”, accennando però anche l’importanza di migliorare la conciliabilità di famiglia e lavoro. Anche secondo Zimmermann questo conflitto sarebbe l’ostacolo più grande, da un lato i datori di lavoro dovrebbero avere più comprensione per la situazione di genitori giovani, dall’altro lato “anche le coppie giovani devono capire che la cura dei bambini costa e che vale la pena fare questo investimento”.
Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica UFSP, su richiesta del giornale 20Minuten, non sarebbe necessario intervenire, dato che con le possibilità che la medicina ha oggi, si potrebbe scoprire presto se un feto mostra mutamenti dei cromosomi. Così i genitori potrebbero decidere coscientemente se vogliono tenere il bambino, “Dal punto di vista del UFSP sta nella responsabilità delle coppie la decisione a quale età vogliono esaudire il desiderio di avere figli”.