Nel 2012 quasi tre minorenni su dieci hanno comprato alcol in ristoranti, negozi e durante le manifestazioni
Per i giovani il fine settimane è sinonimo di svago e il bere alcolici è parte integrante di questo tempo. Anche se la legge sulla vendita di alcol ai giovani sottostà a restrizioni per tutelarli, nella prassi il divieto viene eluso e ai minorenni di età inferiore ai 16 anni (vendita di birra e vino) e ai 18 anni (bevande spiritose) vengono vendute illecitamente bevande alcoliche. Dal 2000, su mandato della Regia federale degli alcool (RFA), vengono eseguiti test d’acquisto in modo decentralizzato in tutta la Svizzera con l’obiettivo di migliorare il rispetto dei limiti legali di età presso i punti vendita di alcolici e di sensibilizzare le parti interessate. Negli ultimi 12 anni sono stati eseguiti oltre 26.000 test in 25 Cantoni e la media nazionale dei tassi di vendita illegale è scesa dall’83.5% al 28.8% nel 2012, anno dell’ultima statistica presentata dalla RFA.
Nel 2012 sono stati eseguiti per la prima volta più di 6000 test d’acquisto. I test si svolgono su incarico d’istituzioni private o autorità pubbliche, che reclutano giovani di età inferiore al limite, i quali, accompagnati da un adulto, tentano di acquistare bevande alcoliche presso ristoranti, negozi o manifestazioni. In circa 1.700 casi, i giovani hanno ricevuto birra, vino o bevande spiritose nonostante l’età non lo permettesse. L’aumento dei test in confronto al 2011 (5518) è stato accompagnato dalla riduzione delle vendite illegali con il 28.8%, (nel 2011 era del 30.4%), e il tasso è anche sotto la media nazionale con il 31.1% dal 2000. Le autorità esprimono soddisfazione per il risultato, ma esortano da un allentamento della vigilanza, soprattutto durante la notte e nelle singole manifestazioni, feste o eventi. Queste ultime si sono rivelate i punti più sensibili alla violazione della legge. Alle feste e alle manifestazioni al 54.1% dei minorenni sono state vendute bevande alcoliche, nei bar nel 44.7% dei casi e nel 38% durante gli eventi sportivi.
La Svizzera tedesca è stata precursore nei test d’acquisto e negli ultimi due anni il numero è rimasto invariato con 4986 test, mentre sono saliti nella Svizzera romanda, da 326 a 730 e nel Ticino da 211 a 288. In testa nella vendita illecita c’è la Romandia con il 39%, seguita dalla Svizzera tedesca con 27.8% e dal Ticino con il 17.7%. I miglioramenti più cospicui, grazie al forte impegno profuso nei controlli, si sono registrati nelle stazioni di servizio, che hanno il tasso più basso con 16.6% (26.6% nel 2011). Gli altri punti di vendita, con un tasso sotto la media nazionale, sono i take away (21.5%), i negozi di bevande (22.6%) e i grandi magazzini (22.9%). Per quanto riguarda le fasce orarie la vendita di alcol ai minorenni avviene con più facilità dopo le 19.00, dove si registra un tasso del 33.4%, contro il 21.9% nelle ore diurne.
La coerenza nell’eseguire i test d’acquisto hanno portato a una sensibile riduzione delle vendite illecite nell’arco di alcuni anni. Ma in assenza di una base legale, i risultati dei test non sono utilizzabili come prova, e quindi non possono essere inflitte multe, che contribuirebbero a rafforzare ulteriormente il rispetto della legge vigente. Il committente del test d’acquisto riuscito si limita a riconsegnare la merce acquistata e ad esortare a sensibilizzare il personale. Con il nuovo progetto di revisione totale di revisione della legge sull’alcol, normativa risalente al 1932, si auspica di creare una base legale adeguata a livello federale. La legge è al momento oggetto di dibattiti parlamentari.