Sono oltre 1.200 i cadaveri trovati dopo il terremoto e il conseguente tsunami che hanno colpito l’isola indonesiana di Sulawesi. Lo ha riferito una delle principali ong indonesiane. “In totale sono stati trovati oltre 1.200 corpi, ma alcuni non sono ancora stati identificati o recuperati”, ha detto Insan Nurrohman, vice presidente di Aksi Cepat Tanggap.
La maggioranza delle vittime, finora si sono registrate nella città di Palu, che ha 300mila abitanti, completamente devastata dal terremoto e dal successivo tsunami. Centinaia di corpi sono stati trovati già ieri sulle spiagge e le autorità temono che ve ne siano ancora altri in mare. Per i corpi identificati si procederà con la sepoltura di massa per ragioni sanitarie dato che in città non c’è elettricità, acqua potabile e forniture di carburanti.
Le foto pubblicate dall’aviazione indonesiana e dall’agenzia di gestione delle catastrofi mostrano edifici e ponti crollati e i feriti distesi in un cortile di fronte a un ospedale. Il portavoce dell’agenzia nazionale per la gestione delle calamità ha detto che i sopravvissuti e le persone ferite hanno bisogno di aiuti tra cui cibo, alimenti per l’infanzia, medicine, tende e coperte.
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha chiesto al capo dell’agenzia nazionale di gestione delle calamità, al capo della polizia nazionale, al comandante militare e ai ministeri associati di intraprendere immediatamente gli aiuti di emergenza. Secondo quanto riferito dal portavoce, i militari indonesiani hanno inviato personale e aerei per gli aiuti umanitari.
La Commissione europea ha stanziato una somma iniziale di 1,5 milioni di euro per aiuti umanitari d’emergenza. Lo ha annunciato il commissario per gli aiuti umanitari, Christos Stylianides. “Stiamo agendo d’urgenza per inviare aiuti a chi è stato più colpito in Indonesia – ha detto – i nostri pensieri vanno alle vittime ed alle squadre di soccorso che stanno lavorando senza sosta per salvare vite”.
Adnkronos
foto: Ansa