“Ai numerosi connazionali presenti nelle più diverse parti del globo va il mio saluto affettuoso, insieme al riconoscimento per il contributo che danno alla comprensione dell’identità italiana nel mondo”
Ha appena giurato fedeltà alla Nazione, secondo la prassi, il rieletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, confermando oggi la propria disponibilità a ricoprire nuovamente il ruolo di Capo dello Stato che, invece, era pronto ad abbandonare.
Il giuramento ha avuto luogo oggi nella Camera dei Deputati alle 15:30, dove è stato accolto da un lungo e sentito applauso non condiviso da Fdi, l’unica forza politica che non ha appoggiato la rielezione di Mattarella, mentre in alcuni passaggi la platea si è perfino alzata in piedi. Ma durante il discorso del Presidente gli applausi si sono succeduti per sottolineare diversi punti nodali dell’intervento di Mattarella. Unici assenti in aula, alcuni grandi elettori che sono risultati positivi al Covid durante lo screening effettuato questa mattina, sarebbero 13 in tutto, secondo quanto riportano fonti, e tra questi ci sarebbe anche Matteo Salvini.
“Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. È per me una nuova chiamata – inattesa – alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”, ha esordito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia di insediamento a Montecitorio. “Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica” ha continuato il Presidente spiegando che le attese degli italiani “sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. Giorni travagliati per tutti, anche per me!” ha sottolineato il Presidente Mattarella.
Il discorso di Sergio Mattarella al suo secondo mandato non ha davvero tralasciato nulla, a cominciare dalle emergenze più recenti, rivolgendo un pensiero agli italiani che soffrono o chi aspetta sostegni: “Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio”.
Ha quindi esortato alla necessità di costruire la Nazione nel momento di post –emergenza: “Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. È ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano”.
Il Presidente ha accennato alla necessità di un indispensabile “dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento”. Proprio nel passaggio in cui il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità per il Parlamento di esaminate gli atti del governo nei tempi debiti, si è verificata una vera e propria standing ovation unanime, mai avvenuta prima.
Tra i passaggi salienti anche quello rivolto alla scuola “che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme, volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità”. Dalla scuola al lavoro il passaggio è stato spontaneo, attraverso il riferimento alla recente tragedia di Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro, che non avvengano “mai più” tali tragedie, afferma Mattarella. “Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita”.
Ma la dignità di un popolo si misura anche dall’attenzione a temi quali la violenza sulle donne e delle pari opportunità lavorative delle donne: “Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio. Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza. Dignità è un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare e capace di rimuovere gli ostacoli che immotivatamente incontrano nella loro vita. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile” ha affermato.
Mattarella ha riferito un accenno particolare agli Italiani all’estero, i “numerosi connazionali presenti nelle più diverse parti del globo” ai quali ha rivolto un “saluto affettuoso, insieme al riconoscimento per il contributo che danno alla comprensione dell’identità italiana nel mondo”.
Tra i passaggi di omaggi e riconoscimenti, oltre al sentito saluto all’attrice Monica Vitti, scomparsa ieri, il Presidente Mattarella non ha dimenticato di fare riferimento al “Presidente di un’altra Assemblea parlamentare, quella europea, David Sassoli” quale “testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti”. Proprio Sassoli che aveva appena detto: “La speranza siamo noi”, così “noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia!” ha concluso Mattarella seguito dal un lungo e corale applauso di un aula in piedi.
Redazione La Pagina