l’ultima pubblicazione dell’ufficio federale di statistica mostra che tanti sono contenti del loro lavoro, ma tra uomo è donna c’è ancora distanza
Anche se uomini e donne sono ugualmente contenti del lavoro, esistono sempre differenze significative. Nell’anno 2008 il salario mensile medio era per gli uomini di 6392 franchi e per le donne di 5255 franchi, 1137 franchi meno. Mentre questa differenza di salario dipende per il 61,1% dall’età, dalla formazione e dall’esperienza professionale, il restante 38,9% riguarda la discriminazione salariale. In ogni modo, dal 1998 al 2008 il guadagno medio delle donne è salito più forte di quello degli uomini. Questi sono i dati che riporta l’ultima pubblicazione dell’ufficio federale di statistica. Le donne fanno più fatica a trovare un lavoro che corrisponde ai loro desideri, infatti nel secondo quadrimestre del 2010 la percentuale delle donne sottoccupate era del 10,2%, mentre quella degli uomini era del 2,5%. Inoltre, le donne lavorano di sera, di sabato o di domenica più degli uomini. Le donne lavorano anche il doppio rispetto agli uomini su richiamo, ma alle donne viene garantito un minimo di ore lavorative che è minore rispetto agli uomini. Anche qui le donne sono in svantaggio. Tra l’anno 2000 e il 2010 l’occupazione a tempo determinato è salita dal 3,4% al 5,5 per uomini e dal 5,8% al 6,4% per le donne. Gli uomini sono detengono il 50% dei lavori di alta qualificazione, le donne il 47,1%, però la differenza tra i sessi è scesa del 2,9% dal 2000 al 2010. Le donne vengono impiegate più frequentemente rispetto agli uomini in lavori non qualificati. Nel rapporto dell’ufficio federale di statistica viene specificato che la grande maggioranza delle persone che lavorano si sentono molto sicure sul loro posto di lavoro. È da considerare però che questi dati si riferiscono al 2007, quindi prima della crisi finanziaria. Anche la soddisfazione degli intervistati sul lavoro è salita del 16,3% eispetto al 2002. Le statistiche certificano che i posti di lavoro in Svizzera sono diventati molto più sicuri. Nell’anno 1999 sono stati registrati 7760 casi di infortuni non-letali per 100’000 lavoratori a tempo pieno, nell’anno 2009 sono stati 6325, ben 1435 in meno.