L’incubo dei 10 secondi dopo la partenza del Gp di Singapore, quello che avrebbe dovuto riportare Vettel in vetta al mondiale, ha gettato nello sconforto la Ferrari e rovinato il mondiale. La colpa della disastrosa partenza che ha costretto al ritiro le due Ferrari è tutta la scuderia e no si può chiamare in causa la sfortuna. Sì perché questa volta il “bad boy” Max Verstappen è incolpevole, come hanno deciso giustamente i commissari definendolo “semplice incidente di gara”. La Ferrari avrà sbagliato la strategia, non della gara, ma sulla partenza, tattica rivelatasi poi suicida. Vettel parte lento e Verstappen lo affianca, poi s’innervosisce e stringe l’olandese all’interno e non si accorge che Kimi Raikkonen passa dalla seconda fila il pilota della Red Bull che è chiuso a sandwich dalle due Ferrari. Inevitabile il tocco con il finlandese che perde la macchina sull’asfalto umido, colpisce Vettel e scivolando va a colpire Verstappen e lo trascina fuori pista. Pochi metri dopo la macchina demolita di Vettel, dopo un testa coda perde pezzi sull’asfalto, costringe il tedesco a parcheggiare. Perché Vettel va a stringere Verstappen rischiando, anziché raggiungere indenne la prima curva? Perché Raikkonen, nonostante l’ottima partenza, non sia rimasto dietro a coprire le spalle al compagno dalle Mercedes? Misteri che non saranno mai svelati. Sono errori pagati a carissimo prezzo e dai quali ne approfitta Lewis Hamilton, partito dalla quinta posizione, che evita danni alla sua vettura evitando con maestria i detriti e conquista il più imprevisto dei successi regalatogli anche dalla dea bendata. Una vittoria che permette al britannico di allungare il vantaggio su Sebastian Vettel a +28 punti. Nelle ultime sei restanti gare, sulla carta non nettamente favorevoli alla Ferrari, Vettel dovrà fare il miracolo e per pareggiare i conti dovrebbe vincere quattro gare e Lewis arrivare quattro volte secondo. Recuperare sarà difficile, perché la Mercedes non sbaglia neanche nelle situazioni difficili, la vettura è affidabile e Hamilton è perfetto alla guida. Singapore è stata un’occasione buttata alle ortiche e il morale a Milanello è sotto i piedi. Sarà molto più difficile recuperare: nessun errore è più permesso, Vettel ha già lasciato un’enormità di punti (Baku e Singapore) e tutto il team dovrà funzionare alla perfezione, anche perché la Mercedes può gestire le prossime gare più agevolmente. Si spera che i rimpianti di Baku e Singapore non siano decisivi per il mondiale.
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