Premier: Isis ha distrutto moschea Mosul perché sconfitto
La distruzione della moschea al-Nuri e del minareto Al-Hadba di Mosul è “una dichiarazione ufficiale di sconfitta” da parte dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) dopo otto mesi di battaglia. È quanto ha detto il premier iracheno Haider al-Abadi, secondo l’Afp, condannando la distruzione dei due siti simbolo della seconda città del Paese.
Nella moschea al-Nuri il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi fece la sua unica apparizione pubblica e proclamò il califfato nel giugno del 2014. “Le nostre forze stavano avanzando verso i loro obiettivi nella Città vecchia e quando sono arrivate a 50 metri della moschea al-Nuri, l’Isis ha commesso un altro crimine storico, facendo saltare in aria la moschea Nuri e il minareto Hadba”, si legge nel comunicato diffuso dalle forze irachene impegnate nell’assalto alla Città vecchia di Mosul, unica zona della città ancora in mano all’Isis.
Immediata la risposta dell’Isis che, secondo l’Askanews, in un comunicato pubblicato dalla propria agenzia di propaganda Amaq, ha attribuito la distruzione della moschea a un raid americano. Interpellati dalla Cnn, funzionari Usa hanno definito l’accusa “falsa al 1.000%”.
L’Afp, come riporta il portavoce delle forze irachene, ha spiegato al sito curdo Rudaw che “l’Isis aveva disseminato di trappole esplosive il minareto al-Hadba e la moschea al-Nuri e aveva piazzato molti miliziani nelle vicinanze dei due siti”. Far saltare in aria i due siti storici di Mosul è “un altro crimine contro l’umanità” e contro il patrimonio mondiale commesso dai jihadisti, ha aggiunto Yahya Rasoul.
L’antico minareto, risalente al 1172, era il simbolo di Mosul, spesso indicato come la Torre di Pisa dell’Iraq. “Il minareto di Al-Hadba è stato lì da sempre, è parte della storia di Mosul, è il simbolo della città – ha detto alla France presse un abitante, Ahmed Thilij Hamed, 49 anni – una volta distrutto il minareto è stato inferto il colpo finale al patrimonio di Mosul, perché tutti i suoi monumenti sono andati distrutti”. Entrati a Mosul nel 2014, i jihadisti avevano infatti già distrutto il principale museo della città e diversi siti storici, tra cui i santuari dei profeti biblici Seth, Daniele e Jonah.
“Questo è un crimine contro la popolazione di Mosul e tutto l’Iraq, e dimostra perché questa brutale organizzazione deve essere distrutta”, ha detto il generale americano Joseph Martin.
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foto:Ansa