“Che cosa significa italianità? Dove la troviamo? Tra le comunità all’estero, nella lingua, nelle tradizioni, nell’italiano parlato in Brasile o in Argentina? Ma se vogliamo davvero una definizione comune di identità, è solo una: è soprattutto l’emigrazione l’esperienza collettiva che ci unisce”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, esprimendo il voto contrario dei dem durante le dichiarazioni di voto finale al dl Cittadinanza.
“Rischiamo – ha aggiunto Ricciardi – di avere più italiani fuori dall’Italia che in Italia. Ve ne accorgete solo ora? Siete mai stati in un paesino dell’Appennino o delle Alpi dove gli iscritti all’AIRE superano i residenti? Sapete come si chiama questo? Spopolamento. Dal 1876 al 1975, sono partite 27 milioni di persone. E oggi abbiamo superato i 35 milioni. Dal 1868 al 1955, l’Italia liberale, fascista, repubblicana, ha firmato 184 accordi di emigrazione, una cinquantina fuori dall’Europa. E oggi? Questo governo preferisce spezzare il legame con le nostre comunità nel mondo”.
“Il governo – ha concluso Ricciardi – parla di sicurezza nazionale e intanto concede la cittadinanza a Milei e alla sorella. Come spiegherà ai bellunesi, veneti, bergamaschi, umbri, lucchesi, marchigiani, abruzzesi, siciliani, laziali, cilentani, salentini e calabresi che i loro figli e nipoti, doppi cittadini, rischiano di non essere più italiani? A chi ha reso celebre il gelato, insegnato mestieri in Europa, inventato il fish and chips, fatto conoscere la pizza, lavorato nelle fabbriche tedesche e pagato con la vita a Marcinelle, ora voi dite che non trasmetteranno più la cittadinanza italiana. Diteglielo voi, ai vostri vicini, che i loro discendenti rischiano di perdere l’identità italiana.
Non è una questione di sicurezza. Questo è un fallimento politico. Il vero pericolo per l’italianità nel mondo non sono gli italiani all’estero. Siete voi. Continueremo la battaglia fuori dalle aule perché con una norma folle tagliate un diritto sancito dalla Costituzione ma non spegnerete il sentimento di italianità delle nostre comunità all’estero. Oggi è il giorno della vergogna”.
Comunicato